La storia di Lisa Montgomery: uccisa con l’iniezione letale
Questa mattina tutto il mondo si è svegliato con una bruttissima notizia che ha scosso tutti profondamente. Lisa Montgomery è stata giustiziata dal governo federale; è stata la prima donna dopo 70 anni. E’ stata uccisa nell’Indiana con iniezione letale e, a comunicarlo, è stato il Dipartimento di Giustizia Usa. La sua esecuzione era stata rimandata di qualche giorno in modo da poter sottoporre la donna a perizia pscichiatrica con la speranza che la pena venisse annullata. Tutti coloro che sono contro la pena di morte hanno sperato, invano, che non accadesse.
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Pena di morte per Lisa Montgomery: l’accusa
La storia di Lisa Montgomery nasconde un profondo disagio che la donna ha portato con sé sin dalla tenera età. Si tratta di una donna con un enorme carico di sofferenza tanto che i suoi legali avevano proposto per lei una perizia psichiatrica che dimostrasse il suo stato mentale precario. Ovviamente non si vuole giustificare l’atrocità del suo gesto, si voleva evitare la pena di morte. Nel dicembre 2004 Montgomery uccise la 23enne Bobbie Jo Stinnett, rimuovendo il bambino dal grembo della donna tentando di far passare per suo il neonato.
Pena di morte per Lisa Montgomery: prima donna in quasi 70 anni
Lisa Montgomery è la prima donna a essere messa a morte in 70 anni a livello federale, l’ultima era stata Bonnie Haedy, nel 1953. Negli Stati Uniti la pena di morte è in vigore in 29 Stati su 50. Esiste poi il livello federale per un ristretto ambito di reati: alto tradimento, attentati contro il presidente, crimini collegati al traffico di droga o, infine, omicidi di difficile attribuzione territoriale, come l’assassinio di Bobbie Jo Stinnett. Lisa Montgomery è l’undicesima tra i detenuti che hanno ricevuto una iniezione letale nel carcere dell’Indiana dal mese di luglio, da quando il presidente Trump, fervente sostenitore della pena capitale, ha ripreso le esecuzioni federali dopo 17 anni di sospensione de facto.