Questo secondo l’edizione annuale di ‘Times Higher Education Impact Rankings’, la classifica che segue i parametri indicati nell’Agenda 2030 dell’Onu.
Per il sesto anno consecutivo, l’Università di Bologna è stata eletta ateneo più sostenibile d’Italia. Questo riconoscimento arriva dall’edizione 2024 della classifica ‘Times Higher Education Impact Rankings’ che valuta le performance delle università rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Quest’anno, la classifica ha incluso oltre 2.000 atenei, 406 in più rispetto all’anno precedente, evidenziando l’importanza crescente della sostenibilità nel mondo accademico globale.
A livello mondiale, l’Università di Bologna si posiziona al 67° posto ed è l’unico ateneo italiano nella top 100. La classifica tiene conto delle azioni intraprese e delle risorse investite dagli atenei per raggiungere gli SDG, premiando l’impegno continuo dell’Alma Mater in settori cruciali come l’innovazione, l’istruzione di qualità, la lotta alle disuguaglianze e il contrasto al cambiamento climatico.
Risultati eccezionali nei parametri di sostenibilità
Imprese, innovazione e infrastrutture
L’Università di Bologna ha ottenuto risultati eccellenti in diversi settori. Si colloca al 19° posto mondiale nella categoria ‘Imprese, innovazione e infrastrutture’ (SDG 9), che promuove uno sviluppo industriale inclusivo e sostenibile e sostiene l’innovazione; un risultato testimonia l’impegno dell’ateneo nell’offrire infrastrutture moderne e nel promuovere la ricerca e lo sviluppo tecnologico, essenziali per una crescita economica sostenibile.
Istruzione di qualità
L’Alma Mater è poi al 46° posto per ‘Istruzione di qualità’ (SDG 4), che misura la capacità di offrire un’educazione inclusiva ed equa, oltre a opportunità di apprendimento per tutti. È un risultato che riflette l’impegno dell’università nell’assicurare un alto livello di istruzione, accessibile a un ampio spettro di studenti, garantendo inclusività e qualità nel processo educativo.
Eguaglianza di genere e azioni per il clima
L’Università di Bologna è anche al 55° posto per ‘Eguaglianza di genere’ (SDG 5), un indicatore che valuta le politiche e le iniziative per superare le disuguaglianze di genere; questo risultato sottolinea l’attenzione dell’ateneo alle questioni di parità di genere e l’impegno per garantire un ambiente accademico equo e inclusivo per tutti.
Nella categoria ‘Azioni per il clima’ (SDG 13), invece, l’università si posiziona al 73° posto, dimostrando un forte impegno nelle iniziative per contrastare il cambiamento climatico, impegno cruciale in un’epoca in cui l’emergenza climatica richiede azioni immediate e concrete per mitigare i suoi effetti devastanti.
Riduzione delle disuguaglianze e sviluppo sociale
L’Alma Mater ha raggiunto il 74° posto per l’obiettivo ‘Ridurre le disuguaglianze’ (SDG 10), che misura le azioni intraprese per migliorare le condizioni lavorative e redistribuire le risorse. Si tratta di riconoscimento per aver promosso l’inclusione sociale e garantito opportunità eque per tutti i membri della comunità accademica.
Un futuro sostenibile per l’Università di Bologna
Il Rettore Giovanni Molari ha espresso grande soddisfazione per questi risultati, sottolineando l’impegno diffuso dell’Università di Bologna su temi fondamentali come la formazione inclusiva, la sostenibilità ambientale, la promozione dei diritti umani e la riduzione delle disuguaglianze. “Lo sviluppo della società e la costruzione di un futuro migliore devono essere al centro dell’azione delle università ed è per questo che tra le tante classifiche che ci premiano a livello nazionale e internazionale questa ci dà una soddisfazione particolare. Vedere l’Università di Bologna come unico ateneo italiano tra i primi cento al mondo mostra con chiarezza il forte impegno diffuso della nostra grande comunità su temi per noi fondamentali come la formazione inclusiva, la sostenibilità ambientale, la promozione dei diritti umani, la riduzione delle disuguaglianze”.