Il ciclone Boris si abbatte sul Centro Italia: scatta l’allerta meteo e si adottano misure precauzionali.
La tempesta Boris, che in questi giorni sta colpendo duramente l’Emilia-Romagna e parte delle Marche, ha portato alla chiusura delle scuole in diverse città il 19 settembre. L’allerta meteo, innalzata a livello rosso dalla Protezione Civile, ha reso necessarie misure drastiche per garantire la sicurezza della popolazione, con particolare attenzione agli studenti e ai lavoratori. La presidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha esortato i sindaci a chiudere le scuole nelle aree più colpite dal maltempo, in modo da ridurre gli spostamenti e limitare i rischi derivanti dalle condizioni atmosferiche avverse.
Il ciclone Boris e l’allerta rossa: una nuova emergenza meteo
La tempesta Boris ha portato piogge intense e nubifragi su gran parte dell’Emilia-Romagna, causando una grave ondata di maltempo. I livelli di precipitazioni registrati sono quasi il doppio rispetto alla media mensile, con preoccupanti innalzamenti del livello dei torrenti e dei fiumi. Il torrente Savena a Bologna è uno dei corsi d’acqua più monitorati, ma la situazione critica si estende anche in altre zone: a Modigliana, nella provincia di Forlì-Cesena, è il torrente Tramazzo a preoccupare, mentre a Faenza sono esondati i fiumi Marzeno e Lamone, causando inondazioni. Anche Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, è stato colpito da alluvioni.
L’allerta meteo, inizialmente arancione, è stata aggiornata a rossa nelle prime ore del 18 settembre e resterà in vigore fino alla mezzanotte del 19. L’impatto del maltempo ha provocato lo sfollamento di oltre mille persone in tutta la regione e la sospensione della circolazione ferroviaria in molte aree.
Scuole chiuse in Emilia-Romagna e nelle Marche: le città coinvolte
In seguito all’innalzamento dell’allerta, i sindaci dei comuni più colpiti hanno emanato ordinanze di chiusura delle scuole per il 19 settembre. Nella regione Emilia-Romagna, i principali centri urbani interessati dalla misura sono Bologna, Ravenna, Forlì, Cesena e Faenza, ma l’elenco delle città coinvolte continua ad aggiornarsi man mano che il maltempo si intensifica. Tra i comuni minori, figurano Riccione, Montefiore Conca, Vergato, Gambettola, Gatteo, Cesenatico, Ozzano, Morciano di Romagna, Gaggio Montano, Imola, Casalecchio di Reno e Rimini.
Anche nelle Marche, alcune città hanno deciso di chiudere le scuole per prevenire eventuali pericoli. Tra i comuni coinvolti ci sono Ancona, Trecastelli, Chiaravalle, Monte San Vito, Falconara Marittima, Osimo, Jesi e Loreto.
Le raccomandazioni della Protezione Civile
Oltre alla chiusura delle scuole, la Protezione Civile e le autorità regionali hanno raccomandato di limitare gli spostamenti al minimo indispensabile. Per i lavoratori che possono farlo, è stato suggerito l’uso dello smart working, in modo da ridurre la presenza di persone sulle strade, molte delle quali già allagate o danneggiate dalle piogge torrenziali.
Le autorità locali hanno attivato i Centri Operativi Comunali (Coc) per coordinare gli interventi di emergenza e garantire una risposta rapida in caso di ulteriori peggioramenti. Con la chiusura delle scuole, si spera di contenere i danni e limitare il più possibile le conseguenze di questa ondata di maltempo. Tuttavia, la situazione rimane critica, con i servizi di trasporto pubblico fortemente compromessi e molte aree già isolate. Le autorità continueranno a monitorare l’evoluzione delle condizioni meteorologiche nelle prossime ore, nella speranza che la tempesta Boris si esaurisca entro la mattinata del 19 settembre, come previsto.