12 ottobre studenti in piazza – Il 12 ottobre le studentesse e gli studenti italiani delle scuole superiori scenderanno in piazza per manifestare per il diritto allo studio, contro la privatizzazione della scuola. Al loro fianco ci saranno gli studenti universitari, afflitti da tasse proibitive, e i precari della scuola. Sono previsti cortei in quasi tutti i capoluoghi italiani. Questa manifestazione, in particolare, è organizzata al fine di dimostrare il dissenso degli studenti nei confronti del Disegno di legge Aprea, con l'obbiettivo che non venga approvato al Senato.
Legge Aprea, scopriamo cos'è – Secondo l'Unione degli Studenti, promotore della manifestazione nazionale, "Questa legge, come poche altre, distrugge la scuola pubblica trasformandola in una scuola-azienda e lasciandola in mano ai privati". Una legge quindi che introduce potere decisionali di membri esterni alla scuola stessa, lontani dagli studenti, e che potenzia i poteri decisionali dei dirigenti scolastici, che diventerebbero dei veri e propri manager di un'azienda. Tutto questo metterebbe in crisi i diritti degli studenti senza alcun dubbio vediamo perchè.
Privatizzazione cosa significa? – Significa che si concede l'accesso ai privati nel sistema scolastico. Significa che questi stessi privati "pagando", ovvero investendo denaro in una scuola, avranno la possibilità di portare avanti i loro interessi all'interno della scuola stessa, pesando sul sistema educativo.
Autonomia scolastica e diritti degli studenti – L’articolo 1 della legge 953 Aprea sancisce l’autonomia scolastica. In particolare il comma 3 che afferma che: “Alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria, nel rispetto delle norme generali sull’istruzione”. Ciò significa che ogni scuola potrà avere le sue regole, e che il diritto di rappresentaza degli studenti in Consiglio D'Istituto potrebbe essere eliminato del tutto, soprattutto con l'ingresso di portatori di interesse privati.
Gli Invalsi e i nuovi programmi – L'art. 8 inoltre sancisce la centralità degli Invalsi non solo in quanto strumenti di giudizio standardizzati, quindi fallaci, della preparazione degli studenti, ma come punto di partenza per la stesura dei programmi scolastici senza tener conto dei percorsi didattici delle singole classi.
E voi sarete in piazza domani 12 ottobre?