La nuova rettrice dell’Università Statale di Milano subentra a Elio Franzini con l’obiettivo di rendere l’ateneo più inclusivo e allineato alle necessità degli studenti.
Da oggi, Marina Brambilla è la nuova rettrice dell’Università Statale di Milano; succede a Elio Franzini, che ha guidato l’ateneo dal 2018, e resterà in carica fino al 2030 con un mandato incentrato su innovazione e inclusione. “Non sono sola nell’impegno per rinnovare la Statale” ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, annunciando che a metà ottobre presenterà pubblicamente la sua squadra. Tra le sue priorità, la necessità di rendere l’ateneo più attrattivo per i giovani ricercatori e di migliorare la collaborazione con il personale non docente. Inoltre, intende proseguire il processo di digitalizzazione, già avviato da tempo, per modernizzare ulteriormente l’università e risolvere il problema del caro alloggi per gli studenti.
Inclusione e diritto allo studio: le sfide della nuova rettrice
Tra i temi centrali del mandato di Brambilla, l’inclusione occupa un posto di rilievo. La nuova rettrice ha sottolineato l’importanza di rafforzare lo sportello fragilità, un servizio dedicato a supportare gli studenti con disabilità e difficoltà di apprendimento. Tuttavia, inclusione significa anche diritto allo studio e sostegno alla residenzialità: con l’aumento del numero di posti letto disponibili – passati da 779 a 1.200 negli ultimi anni, con ulteriori 400 posti già finanziati nella zona di Mind – l’ateneo si impegna a offrire posti letto a un prezzo di 250 euro, un costo che la rettrice ha definito “accessibile e in linea con la missione pubblica dell’ateneo”.
Oltre alla questione degli alloggi, la neo rettrice ha sottolineato la necessità di continuare a migliorare i servizi amministrativi e la didattica, garantendo agli studenti un’esperienza di studio eccellente e in linea con le crescenti esigenze del mercato del lavoro.
Mind e Città Studi: i poli del futuro della Statale
Brambilla ha anche parlato delle prospettive future per l’ateneo, sottolineando l’importanza del campus di Mind e di Città Studi. Mind, destinato a diventare un polo scientifico e tecnologico, sarà un campus pubblico incentrato sul trasferimento tecnologico, mentre Città Studi si focalizzerà sulle scienze sociali e i beni culturali. “Se Mind sarà il campus pubblico scientifico e del trasferimento tecnologico, Città Studi sarà il campus delle scienze sociali e dei beni culturali con musei e spazi d’arte. Ovviamente tutto il “trasloco”, soprattutto quello tecnologico, sarà da seguire con la massima attenzione da qui al 2027/28 quando le aree saranno pronte”.
Risposte alle proteste e internazionalizzazione dell’ateneo
Un altro tema su cui si è espressa è il rapporto con gli studenti, in particolare riguardo alle proteste che spesso partono dalla Statale. La nuova rettrice ha ribadito l’importanza di mantenere aperto il dialogo con tutte le parti, rispettando sempre il regolare svolgimento delle attività accademiche. “Da sempre siamo un ateneo aperto a tutte le posizioni, non a caso quando avviene qualcosa a livello nazionale spesso le manifestazioni cominciano da noi. Valuto la possibilità di accogliere tutte le proteste ma in un clima di rispetto reciproco che non tocchi lo svolgimento delle attività. Occorre trovare un equilibrio fra idee diverse”.
Un altro obiettivo chiave del mandato di Brambilla è l’internazionalizzazione dell’ateneo, sia per quanto riguarda gli studenti sia per la ricerca. Attualmente, gli studenti stranieri rappresentano una piccola percentuale del totale – circa 5.000 su 60.000 iscritti – ma la rettrice punta a incrementare questi numeri per rendere la Statale un polo di attrazione internazionale. Per quanto riguarda la ricerca, Brambilla intende favorire ulteriori collaborazioni e scambi internazionali, con l’obiettivo di mettere in luce le eccellenze del corpo docente e della produzione scientifica.
Leadership femminile: un cambiamento significativo a Milano
Infine, un commento sul fatto che cinque donne siano ora al vertice di altrettanti atenei milanesi: “significa che la leadership per governare non ha genere. Si tratta di un bel messaggio, una vittoria delle competenze e ancora una volta un cambiamento importante che viene da Milano” ha concluso, sottolineando il valore di un progresso che riflette una visione inclusiva e moderna del futuro dell’educazione universitaria.