Quante volte avete pensato di saltare la scuola per non affrontare quell’interrogazione che tanto temevate, o semplicemente per godervi una giornata all’aria aperta anziché rinchiudervi in classe? Per quanto l’idea sia allettante, è pur sempre accompagnata da un’ombra oscura. E se mi scoprono? E “Come faccio a portare la giustificazione”? Ebbene, vi sorprenderà sapere che in Svizzera, marinare la scuola è possibile. Ma prima di saltare subito a conclusioni affrettate, vediamo come funziona.
In Svizzera si può marinare la scuola
Ebbene, l’idea di “marinare la scuola senza dover portare alcuna giustificazione” potrebbe essere reinterpretata in modo originale come una sorta “giornata jolly”. Esattamente come quelle introdotte in alcune scuole della Svizzera. Queste giornate consentono alle famiglie di prendersi delle pause dalla routine scolastica senza dover fornire una giustificazione specifica per l’assenza, promuovendo così la conciliabilità tra famiglia, scuola e lavoro.
Le scuole nelle quali questo è già realtà sono per la maggior parte quelle dell’obbligo, ad eccezione del Cantone di Zurigo, nel quale anche le scuole superiori possono usufruirne. Naturalmente, le modalità variano di cantone in cantone. Ma sono 18 su 26, quasi tutti della Svizzera tedesca, quelli nei quali le giornate jolly esistono e sono a disposizione degli allievi e delle allieve. Se nel cantone Grigioni sono 3 i giorni disponibili nell’arco dell’anno, nel San Gallo appena 2 mezze giornate, mentre una soltanto è quella prevista nel cantone Appenzello Interno. E, probabilmente rimarrete stupiti, non sono neanche una novità dato che il primo Cantone ad introdurle è stato quello di Argovia nel lontano 1981.
Le regole che dettano le giornate jolly in Svizzera
Questa originale iniziativa si basa sul riconoscimento dell’importanza di trovare un equilibrio tra i diversi impegni delle famiglie moderne, considerando come il tema sia piuttosto sentito in tutto lo stato e come faccia parte anche dell’agenda politica. Le giornate jolly, però, non possono essere richieste dai singoli studenti, bensì dai genitori o da chi per loro, e richiedono un annuncio che anticipi l’assenza, in modo da regolare bene tale diritto. Inoltre, non possono essere sfruttate per dedicarsi ad attività frivole che nulla abbiano a che vedere con la scuola. Insomma, non si possono usare per delle semplici attività di svago fini a loro stesse come andare in piscina ad esempio. Sostanzialmente, se ne vieta e scoraggia un utilizzo improprio.
Il messaggio che deve passare, quindi, è che questi giorni liberi non sono intesi per promuovere un atteggiamento negligente nei confronti degli impegni scolastici, ma piuttosto per offrire alle famiglie una flessibilità ragionevole nel gestire i propri impegni e le proprie esigenze.
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