Operazione anti-filone dei carabinieri – I carabinieri di Treviso hanno avuto una "bella" idea: mettere in atto un’operazione anti-bigiatura. Ovvero, monitorare il fenomeno degli studenti che lasciano il banco vuoto senza motivo (e all’insaputa delle famiglie, naturalmente). Con molto discrezione, senza che nessuno (fatta eccezione per i dirigenti scolastici) se ne accorgesse, hanno passato a setaccio i registri di ottantadue scuole della Marca Trevigiana. Quindi hanno acquisito i nomi e i dati personali dei ragazzi risultati assenti e, infine, controllato le aree solitamente frequentate dalla popolazione giovanile. Risultati: ventuno studenti sono stati trovati a zonzo in orario scolastico. Cioè nelle ore in cui avrebbero dovuto essere in classe, ad ascoltare i prof insieme agli altri compagni. Com’è ovvio, l’esito di queste verifiche è stato comunicato ai genitori.
Prevenzione contro bullismo e micocriminalità – L’operazione non ha avuto soltanto lo scopo di “tanare” gli asinelli, ma anche quello – di più ampio respiro – di esercitare una sorta di prevenzione contro possibili condotte a rischio. Perché i ragazzi che marinano la scuola possono finire chissà dove. Anche sulle strade più cattive. “Quello della ‘bigiatura’ – ha spiegato all'Ansa il comandante provinciale dell'Arma di Treviso, colonnello Gianfranco Lusito – è un fenomeno che va attenzionato e per questo è necessario un monitoraggio delle frequenze dei giovani della scuola dell'obbligo”. I ragazzi sono chiamati a completare la formazione di base e gli adulti devono accertarsi che lo facciano nel migliore dei modi, combattendo con determinazione la dispersione scolastica, insomma. Anche perché la dispersione scolastica spesso va di pari passo con “condotte devianti quali il bullismo, la microcriminalità, l'assunzione di stupefacenti e l'abuso di bevande alcoliche, che molto spesso sono correlate dal fatto di non avere delle regole precise”. Quali saranno i prossimi registri sotto osservazione?