A partire dall’anno scolastico 2024/2025, per l’esame di maturità il comportamento e la condotta in classe diventeranno criteri determinanti per l’ammissione all’esame.
Secondo le nuove linee guida, la condotta degli studenti sarà valutata in modo più rigoroso rispetto al passato. Non si tratterà solo di evitare sanzioni disciplinari, ma di dimostrare un impegno costante nel rispetto delle persone, delle regole e degli spazi comuni. La valutazione del comportamento sarà strettamente legata ai principi di cittadinanza attiva e responsabile, che includono il rispetto della diversità, la collaborazione con i compagni e il contributo positivo alla vita scolastica.
L’importanza della cultura del rispetto
Valditara ha sottolineato che la scuola non è solo un luogo di apprendimento nozionistico, ma anche un ambiente in cui si formano i cittadini del futuro. Per questo, la cultura del rispetto e la valorizzazione della persona sono considerati pilastri fondamentali del percorso educativo. Gli studenti dovranno dimostrare di aver interiorizzato questi valori, che saranno valutati sia attraverso il comportamento quotidiano sia attraverso progetti e attività legate all’educazione civica.
Cosa cambia in concreto per gli studenti
La maggiore novità per la Maturità 2025 si ha nel caso di una valutazione del comportamento pari a 6/10: in questo caso il colloquio vedrà in aggiunta la trattazione di un elaborato in materia di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe.
Inoltre, il 5 in condotta può implicare un’esclusione immediata; e con un voto inferiore a 9 si rischia di non raggiungere il punteggio massimo nei crediti.
Le reazioni del mondo della scuola
La decisione ha suscitato diverse reazioni tra insegnanti, studenti e genitori. Alcuni insegnanti hanno accolto con favore la novità, ritenendo che possa incentivare un clima scolastico più sereno e rispettoso. Altri, invece, hanno espresso preoccupazione riguardo alla possibile soggettività nella valutazione del comportamento, che potrebbe portare a disparità di trattamento. Gli studenti, dal canto loro, si interrogano su come questa modifica influenzerà il loro percorso e il loro approccio alla vita scolastica.