Le richieste al TAR più assurde tra i banchi di scuola e alla Maturità
Talvolta l’ambito scolastico può sembrare un contesto complesso, poiché alcuni degli elementi che lo rendono tale sono i numerosi e “insoliti” ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) da parte delle famiglie e degli stessi studenti. Soprattutto alla Maturità, spesso gli studenti e i genitori danno il “meglio” di sé con delle richieste piuttosto “stravaganti”.
Alcuni dei momenti più significativi e “assurdi” dove gli studenti alla Maturità hanno fatto ricorso al TAR sono i seguenti: in Provincia di Messina, in un istituto scolastico a Spadafora una classe ha dovuto “rifare” due volte l’Esame di Maturità. Un altro caso è quello di una professoressa di Roma che durante le prove si è attaccata alla schiena le risposte, con l’intento di far copiare alcuni maturandi sotto esame.
I ricorsi al TAR durante la Maturità: i casi più eclatanti
Ebbene, non sono poche le circostanze in Italia in cui il Tribunale Amministrativo Regionale ha dovuto “risolvere” delle problematiche scolastiche e in questi contesti si può definire che la “creatività” non è venuta a mancare.
- Gli studenti bocciati all’Esame di Maturità, ma ammessi dal TAR: in un paio di occasioni, uno studente pugliese e un altro di Pescara hanno ottenuto la bocciatura alla prova di Maturità dai docenti, per aver confermato in pagella due insufficienze gravi, ma con il resto dei voti sopra la sufficienza. Il TAR, in questi due casi ha attentamente analizzato le situazioni e ha stabilito che gli alunni non dovessero essere in alcun modo bocciati, poiché avevano raggiunto validi risultati in tutte le altre discipline.
- Le “due” fatidiche Maturità: ebbene, in una classe di Spadafora una studentessa ha fatto ricorso per aver ottenuto un “voto troppo basso” alla Maturità. La causa che ha mosso la ragazza a presentare il ricorso è stata che secondo la giovane una professoressa abbia “aiutato” altri suoi compagni di classe durante gli esami, tranne la sottoscritta. Ciò ha esortato la maturanda a rivolgersi al TAR, il quale ha accettato la richiesta dopo aver effettuato diverse verifiche. Il risultato: gli alunni avrebbero dovuto rifare la Maturità. Dopo il secondo tentativo, i risultati però sono stati ancora più eclatanti: le valutazioni erano “identiche” alle precedenti, compresa quella della ragazza che ha presentato il ricorso (69/100).
- Una professoressa permette di copiare “fissandosi” le risposte sulla schiena: sembra assurdo, ma ciò è accaduto in una scuola di Roma. Durante la seconda prova di Maturità una docente ha deciso di appendersi un foglio con le soluzioni sulla schiena. L’aspetto “insolito” è che l’insegnante abbia permesso solo di copiare ad alcuni maturandi. Coloro che non hanno copiato hanno fatto ricorso al TAR. L’Ufficio Scolastico Regionale, sebbene abbia compreso la richiesta, non ha fatto rifare la prova.
Altri “insoliti” ricorsi al TAR: le “modifiche estetiche” dei voti
Non sembra terminato l’elenco delle richieste più assurde al TAR. In merito a ciò, l’Ufficio Scolastico Regionale può, in alcuni casi, “ritoccare” le valutazioni degli studenti, i quali hanno terminato la Maturità.
- Caso del 2017: una maturanda è uscita dagli esami di Maturità con una valutazione pari a 94/100. Non soddisfatta del risultato, poiché a causa di un punto in meno non è riuscita a conseguire i 5 punti bonus, la ragazza ha confermato che i giudizi sono stati piuttosto iniqui, vista la sua eccellente carriera scolastica. Il TAR, quindi, ha esortato gli insegnanti a riunirsi e riformulare il voto di Maturità.
- Caso del 2020: a Rovereto, uno studente ha fatto ricorso per aver confermato il suo voto di Maturità pari a 98/100, un risultato troppo basso secondo il maturando. Facendo richiesta al TAR, è riuscito ad ottenere quei due punti mancanti per arrivare al massimo dei voti, ossia 100/100.
- Caso del 2021: a Taranto, una studentessa ha conseguito la Maturità con un punteggio pari a 100/100, ma la ragazza ha voluto fare ricorso per ottenere la lode.
Insomma, sembra che in molte scuole italiane la “creatività” dei ricorsi non manchi, ma è sempre bene tenere a mente che occorre rivolgersi al TAR “solo” in caso di ingiustizie oggettive e ovvie, poiché potrebbero tranquillamente verificarsi.