Il Liceo Scientifico Peano, situato nella zona di Vigna Murata a Roma, è da alcuni giorni sotto i riflettori per un fatto increscioso avvenuto nel corso dell’esame di maturità dello scorso anno. Una professoressa di matematica è infatti stata accusata di aver falsificato la prova d’esame, permettendo solo ad alcuni degli alunni di copiare durante la seconda prova.
I genitori indignati chiedono giustizia
La vicenda è stata portata alla luce dai genitori, indignati per la condotta scorretta della docente. L’accusa principale riguarda il favoritismo verso una selezionata parte della classe, alla quale sarebbe stato concesso di copiare durante la seconda prova d’esame di Maturità. I genitori dei giovani esclusi da questo vantaggio richiedono con forza che l’esame venga ripetuto.
Una copiatura selettiva che suscita polemiche
L’ira dei genitori è alimentata ancor più dalla metodologia adottata dalla professoressa di matematica per consentire di copiare a una parte degli studenti: si sarebbe attaccata sulla schiena lo svolgimento di uno specifico esercizio della seconda prova, comportamento non solo eticamente scorretto, ma che solleva anche diversi dubbi sulla selezione arbitraria degli alunni avvantaggiati.
La prova del fatto: una fotografia scattata dagli studenti
Gli studenti esclusi dal vantaggio hanno denunciato la situazione presentando prove concrete alle autorità del quadrante Sud della Capitale: una fotografia, scattata da uno degli studenti durante lo svolgimento della prova, mostra chiaramente la soluzione scritta sulla schiena della docente che corrisponde a un esercizio presente nel compito che i maturandi scientifici erano chiamati a svolgere.
Le conseguenze per la professoressa
La professoressa coinvolta rischia gravi conseguenze disciplinari in seguito alla denuncia dei genitori. La direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini, ha dichiarato che è stata avviata e già chiusa un’ispezione, ma al momento “non sono ravvisate le condizioni per consentire la ripetizione dell’esame”. Tuttavia, è stato avviato un procedimento disciplinare e la docente rischia la sospensione temporanea, il trasferimento e l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, punibile con la reclusione.
La posizione dell’Ufficio Scolastico Regionale
Le famiglie coinvolte hanno chiesto giustizia sostenendo che la prova debba essere ripetuta, poiché la professoressa ha falsato l’andamento dell’esame, favorendo alcuni studenti rispetto ad altri. L’Ufficio Scolastico Regionale, però, ha sottolineato che nonostante le pressanti richieste dei genitori al momento non è prevista la ripetizione dell’esame di Maturità.