Non chiedere a Facebook cosa sa di te! – Circa un anno fa lo studente austriaco 24enne Max Schrems ha chiesto a Facebook di inviargli il suo dossier digitale: in pratica, voleva sapere quante informazioni il noto social network conservasse sul suo conto. E’ stato accontentato tramite l’invio di ben 23 mail per un totale di 1222 pagine in pdf che contenevano tre anni di conversazioni, foto, like, richieste di amicizia, commenti e messaggi privati, compresi quelli che lui aveva cancellato.
Tutto quello che Facebook sa di te – La scoperta non ha fatto per nulla piacere a Max, che non immaginava di essere così “sotto controllo”, come del resto tutti gli iscritti a fb. Ha quindi deciso di sporgere denuncia per una serie di violazioni della privacy; sì, perché Max ha capito che il social network raccoglie informazioni a insaputa degli utenti, utilizza il riconoscimento facciale senza alcun consenso, rende impossibile cancellarsi in modo definitivo (il profilo viene oscurato, ma i dati restano in possesso della società), applica fraudolente condizioni generale di utilizzo, conserva i dati personali senza la volontà degli utenti, infrangendo una regola ben precisa stabilita dal diritto europeo sulla privacy… Sapevate tutto questo?
La causa di Max – Max ha presentato 22 ricorsi, senza però realizzare fino in fondo la portata che il suo gesto stava assumendo. Voleva soltanto un po’ di “rispetto”, invece ne sta nascendo un caso internazionale. In realtà, altri prima di questo ragazzo hanno provato ad arginare l’invadenza di facebook, ma lui è stato l’unico a rivolgersi all’interlocutore giusto: l’ente irlandese che si occupa di tutela della privacy. E’ quello giusto perché la sede sociale di Fb si trova proprio in Irlanda. I ricorsi non hanno ancora avuto risposta, ma intanto altre 44mila persona hanno richiesto i dossier digitali e potrebbero scendere in campo al fianco di Max. Zuckerberg è preoccupato, molto preoccupato: se la sua creatura venisse privata della possibilità di raccogliere tutte queste informazioni, infatti, si registrerebbe una perdita di chissà quanti milioni di euro. “Incoraggeremo – ha detto lo studente – ogni utente a riempire un file di lamentele per il comportamento del social network”. E voi partecipereste a una simile iniziativa?