Da Roma a Cagliari, da Rieti a Verona le facoltà di Medicina potrebbero presto vantare sei nuove sedi che porterebbe il totale a 95.
La formazione universitaria in medicina si prepara ad accogliere significative novità grazie alla prossima apertura di sei nuove facoltà distribuite in varie città italiane, da Roma a Cagliari, da Verona a Cefalù. Questo ampliamento dell’offerta formativa è destinato a portare un impatto significativo nel panorama accademico del Paese, offrendo opportunità di studio e crescita a un numero sempre più alto di aspiranti medici e una risposta alle crescenti esigenze del settore sanitario.
Le nuove facoltà in fase di accreditamento
Secondo quanto riportato dall’agenzia ‘Ansa’, sei istituzioni accademiche italiane sarebbero attualmente in procinto di aprire nuove facoltà di medicina: l’Università Unicamillus a Cefalù, l’Università del Sacro Cuore a Roma, l’Università di Cagliari, La Sapienza a Rieti, l’Università di Verona e l’Università Europea di Roma. Prima di dare il via ufficiale a questi nuovi percorsi, però, è necessario completare il processo di accreditamento che richiede l’approvazione del Consiglio Universitario Nazionale e l’avallo da parte dell’ANVUR e del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Un notevole aumento delle opportunità di studio
Se queste nuove facoltà venissero accreditate, il numero totale di sedi universitarie che offrono corsi in medicina e chirurgia in Italia raggiungerebbe quota 95. Questa crescita significativa testimonia l’impegno nel fornire una formazione medica di qualità e l’attenzione alle esigenze del settore sanitario nazionale, sempre più provato dalla ormai quasi costante carenza di personale.
Medicina: una facoltà che dimostra una crescita costante nel tempo
Come riportato in uno studio pubblicato su ‘IlSole24Ore’, negli ultimi dieci anni il panorama accademico italiano ha visto un aumento costante delle sedi dedicate alla formazione dei futuri medici. Nel 2013, il numero di istituti era di 60, con una lieve diminuzione a 58 nel 2014 e a 59 nei due anni successivi; tuttavia, dal 2017 in poi, si è registrata una crescita costante, portando a ben 89 il totale delle sedi lo scorso anno.
Le parole della Ministra Bernini
La Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha sottolineato l’importanza di garantire trasparenza, equità e merito nel processo di accesso alla facoltà di medicina e chirurgia ed evidenziato l’impegno del Ministero nel formare professionisti di eccellenza in risposta alle esigenze future del settore sanitario. Inoltre, ha annunciato l’introduzione di nuovi criteri per un accesso libero e sostenibile ai corsi di medicina, con un’attenzione particolare alla valorizzazione degli studenti e delle loro aspirazioni.
“Trasparenza, equità e merito. Sono i tre principi guida su cui puntiamo per il nuovo accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Non c’è sistema sanitario efficiente, se non c’è una formazione all’altezza, di eccellenza. Al Ministero dell’Università e della Ricerca abbiamo insediato un gruppo di lavoro con il compito di verificare le necessità di nuovi professionisti. Dobbiamo calibrare gli interventi di oggi con le necessità di domani, ed è per questo che serve una riforma strutturata. La misura-ponte prevede una banca dati aperta e pubblica”. Continua poi assicurando che sono al vaglio “nuovi criteri per un accesso libero e sostenibile. Prevediamo un primo semestre-filtro con esami caratterizzanti, al termine del quale gli studenti saranno selezionati per proseguire gli studi in Medicina. Per chi non dovesse farcela, gli esami sostenuti saranno comunque riconosciuti validi per altri percorsi accademici. Il ruolo degli atenei sarà centrale nella formazione e nell’orientamento e i protagonisti saranno gli studenti, le loro ambizioni, la loro vocazione”.