Mentoring e coaching, quali sono le differenze tra queste due figure che rientrano nella categoria dei cosiddetti “lavoratori della conoscenza” ovvero coloro i quali “devono pensare per vivere”? Il loro lavoro presuppone una costante ricerca di informazioni: hanno molto in comune, ma si differenziano allo stesso modo per alcune caratteristiche. Scopriamone di più.
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Che cos’è il mentoring
Il mentoring viene effettuato da un soggetto dotato di esperienza di diverso tipo (relativa al mondo del lavoro, della formazione o sociale) che la trasmette ad un altro soggetto. Consiste in una relazione positiva e di sostegno, che incoraggia l’altro a sviluppare al massimo il proprio potenziale. In ambito lavorativo, tale figura si occupa principalmente di favorire l’inserimento di un nuovo cliente in una determinata organizzazione. Il mentoring presuppone un rapporto uno a uno che si basa sulla reciproca stima, su una condivisione di idee e sul raggiungimento di determinati obiettivi.
Che cos’è il coaching
Il coach è colui il quale svolge un’attività di affiancamento nei confronti di un altro soggetto. Quest’ultimo può essere uno studente, uno sportivo, ma anche un cliente. Il coaching è un processo che mira a migliorare le prestazioni, ad imparare, e si concentra sul momento presente. Il coach accompagna un soggetto in un percorso di crescita e gli porta benefici a livello dell’autostima e della responsabilità.
Lo sviluppo del coaching negli ultimi vent’anni è palpabile nel mondo delle imprese tanto che molti manager (anche di importanti aziende) si fanno guidare per aumentare la sicurezza in se stessi con risvolti positivi nel proprio lavoro. Semplificando, il coach guida il proprio “assistito” nell’ambito di un dialogo costruttivo, lo motiva dal punto di vista psicologico e non si impone con le proprie idee ma incoraggia quelle dell’altro.
Differenze tra mentoring e coaching
E’ evidente come le due figure professionali si pongano come scopo quello dell’accompagnamento nella crescita di un altro soggetto. La differenza sostanziale sta nel fatto che, mentre il mentoring presuppone che al soggetto “accompagnato” venga fornito del materiale esterno e che si svolga principalmente in ambito scolastico, il coaching non prevede l’imposizione di idee o contenuti e consiste nello sbloccare il potenziale dell’altro al fine di massimizzarne le prestazioni. Il cliente si accompagna nel suo percorso di crescita aiutandolo ad imparare ma senza alcun tipo di sopraffazione.
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