Secondo il Rapporto basato sui test Invalsi 2023, ci sarebbe un grosso problema nel sistema scolastico italiano: il 50% degli studenti diplomati sarebbe carente nelle competenze di lettura e matematica. Solo il 51% raggiunge il livello base di comprensione del testo, e la situazione peggiora ulteriormente per la matematica, dove a poterlo vantare è solo il 50. Ad emergere ancora una volta sono anche i divari regionali tra Nord e Sud, con differenze fino al 23% nel campo dell’italiano e addirittura il 31% in matematica.
Metà diplomati non capisce ciò che legge
Nel complesso, l’inglese presenta risultati leggermente migliori, con il 54% degli studenti che raggiunge il livello B2 nella lettura e il 41% nell’ascolto. Tuttavia, il presidente dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, Roberto Ricci, ritiene che questi risultati siano da attribuire all’impatto della pandemia sulla continuità dell’apprendimento. Ricci sottolinea che quest’ultimo è un processo continuo, e che le interruzioni che il Covid ha imposto, hanno avuto un effetto negativo sui risultati degli studenti. Tanto da paragonare questo fenomeno all’effetto del “long Covid“.
A far preoccupare, è anche il fatto che le lacune nel sistema scolastico italiano emergano già a partire dalle scuole elementari. Secondo il Rapporto presentato, infatti, il 69% degli alunni raggiunge il livello base in italiano dopo la seconda elementare (-3% rispetto al 2022) e il 74% dopo la quinta (-6% rispetto all’anno scorso). Anche in matematica la situazione non è migliore: oltre un terzo degli studenti delle scuole primarie non acquisisce competenze matematiche di base.
In particolare, il 64% degli studenti può vantare di aver raggiunto il livello base dopo la seconda elementare (-6%), mentre il 63% lo raggiunge dopo la quinta (-3%). I risultati sono particolarmente deludenti in Calabria, Sardegna e Sicilia, sia per l’italiano che per la matematica. Secondo l’istituto Invalsi, questo è un indicatore del fatto che le scuole primarie nel Mezzogiorno abbiano maggiori difficoltà nel garantire pari opportunità a tutti.
Secondo Valditara, troppe assenze nelle scuole del Sud
Durante la presentazione del Rapporto, il ministro dell’Istruzione ha discusso delle cause dei notevoli divari tra le regioni italiane. Valditara ha sottolineato che le disparità sono influenzate da diversi fattori, tra i quali spicca la fragilità sociale dei territori. Ha inoltre evidenziato la percentuale più elevata di assenze nelle scuole del Sud, affermando che nel 2019, qui, si sono registrati 15 giorni in più rispetto alle scuole del Nord. Questo, nel corso di 13 anni, si traduce in una perdita di quasi un anno scolastico, un fattore che non può essere sottovalutato. In tutto questo, uno spiraglio di luce risiede nell’inglese. Sia i risultati listening che quelli reading risultano in miglioramento in via generale, fermo restando – anche in questo caso – il divario territoriale.
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