Il suicidio di una studentessa dello IULM di qualche giorno fa ha lasciato il segno. Oltre che un profondo dolore generale. Il gesto estremo della ragazza nascondeva sicuramente un disagio, probabilmente quello che aveva espresso nel biglietto lasciato prima di togliersi la vita, legato al “fallimento” con la sua carriera universitaria. Non ha lasciato indifferente neanche il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che ha deciso di proporre l’istituzione di un presidio per il benessere psicologico degli studenti.
Per la Bernini serve un presidio per il benessere psicologico degli studenti
Il fatto che gli studenti debbano affrontare periodi intensi di impegno e stress, continuamente sottoposti alla pressione derivante dalle aspettative della famiglia e della società, non li pone certamente in una situazione facile. Se c’è chi è in grado di sopportare, c’è purtroppo chi viene schiacciato dalle responsabilità e, nel peggiore dei casi, decide di mettere in atto gesti estremi.
Per fornire supporto agli studenti, nell’ambito del suo intervento al Convegno nazionale della Società italiana di Pedagogia, la Bernini ha annunciato l’arrivo di una sorta di sportello di ascolto destinato ai ragazzi ed alle ragazze che frequentano l’università e non solo. La stessa ministra ha fornito alcuni dettagli su quelle che saranno le caratteristiche del progetto. A quanto è trapelato, “il presidio sarà caratterizzato da una attività di consulenza, supporto e sostegno che migliori la qualità della vita delle studentesse e degli studenti”.
L’intervento della Ministra Bernini
Ha detto in merito:
“Dobbiamo agire” ha detto Bernini. […] Voglio manifestare la profonda vicinanza di tutto il MUR alla famiglia della studentessa che purtroppo ci ha lasciato ed alla sua Comunità universitaria. Abbiamo il dovere di agire alla luce di un disagio diffuso da parte degli studenti, riscontrato in quasi tutte le occasioni d’incontro sin qui avute con loro. Ho dato mandato alle Direzioni di predisporre una proposta alle Università per supportare le esigenze di ascolto e sostegno dei nostri ragazzi. Aumentano le fragilità legate al post Covid o alla necessità di misurarsi con un mercato del lavoro che richiede performance sempre più alte. Ma aumenta soprattutto il timore del giudizio negativo degli altri. Il nostro obiettivo è sostenere chi ne ha bisogno, aiutare a capire che il merito è un percorso, ed è soprattutto una conquista con se stessi, non il risultato di una sola performance.”
La creazione dei presidi sarà da concordare con le Università e con i luoghi dell’Alta formazione, ma potrebbe essere di grande utilità per scongiurare che episodi del genere tornino a ripetersi.
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