La bozza del DDL sull’uso dell’intelligenza artificiale
L’uso dell’intelligenza artificiale in generale, e da parte dei minori in particolare, presenta diverse insidie che è necessario considerare. Ed alle quali sia il Parlamento Europeo che quello Italiano stanno cercando di porre freno con l’emanazione di leggi ad hoc. Importanti novità, ad esempio, potrebbero riguardare l’utilizzo degli strumenti dell’IA da parte di chi non abbia ancora compiuto 14 anni. Almeno secondo quanto si legge nella bozza del nuovo disegno di legge in materia. Il nuovo DDL si occuperà, tra l’altro, di regolamentare l’utilizzo di ChatGTP, Gemini, Copilota, etc, in linea con l’AI Act. Ovvero il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale approvato dal Parlamento Europeo lo scorso mercoledì con lo scopo di garantire sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali e di promuove l’innovazione. Vediamo, nello specifico, come potrebbero cambiare le cose in base a quanto contenuto nella bozza, qualora dovesse diventare legge.
L’AI ACT approvato dal Parlamento Europeo
L’AI ACT ha l’obiettivo di proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio. Stabilisce, inoltre, gli obblighi per l’IA sulla base dei possibili rischi da questa derivanti e dall’impatto che può potenzialmente esercitare. Approvato il 13 marzo 2024, sarà il primo regolamento che disciplina l’uso dell’AI al mondo. Verrà presumibilmente promulgato non prima di maggio 2024 e riguarderà non solo i fornitori, ma anche chi usufruirà dei sistemi di intelligenza artificiale. Verranno sostanzialmente bandite molte delle applicazioni facenti capo a quest’ultima che possono mettere in qualche modo in pericolo i diritti dei cittadini.
L’uso dell’AI da parte degli under 14
Sulla scia del suddetto regolamento europeo si baserà il DDL sull’AI del quale, attualmente, circola solo una bozza provvisoria. In questa, relativamente all’uso dell’intelligenza artificiale da parte dei minori di 14 anni, si legge che “l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale dei minori di 14 anni esige il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale”. E’ importante sottolineare come il Garante della privacy suggerisca di innalzare questa soglia di età. Chi abbia invece compiuto già 14 anni ma sia ancora minorenne, potrà “esprimere il proprio consenso per il trattamento dei dati personali connessi all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale”. Questo, però, a condizioni che “il trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati”, sia chiaramente riportato tra le condizioni.
Bozza DDL sull’AI, cosa prevede
Il nuovo disegno di legge, relativamente alla bozza del 26 marzo scorso che, come tale, è ancora passibile di modifiche, secondo quanto riporta Wired prevede 25 articoli, suddivisi in sei capitoli. I primi articoli contengono i principi in base ai quali si interpretano e applicano le singole disposizioni. Grande spazio sarà riservato al rispetto del potere decisionale dell’uomo ed alla prevenzione del danno. Ai dati e processi per i quali deve essere garantita correttezza, attendibilità, sicurezza; alla cybersicurezza; all’inclusività; alla certezza di non pregiudicare lo svolgimento democratico della vita istituzionale e politica; ai principi di pluralismo dei mezzi di comunicazione.
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