Nell’ottica di semplificare l’assegnazione delle supplenze per il prossimo anno, il Ministero dell’Istruzione si appresta ad utilizzare (ancora una volta) l’algoritmo che lo scorso anno ha mandato in tilt l’intero sistema scolastico. Nonostante gli errori catastrofici che hanno causato gravi disagi agli istituti e agli insegnanti, i funzionari del Ministero hanno assicurato di aver raffinato il sistema per evitare nuovi disastri. Ma facciamo un passo indietro: cosa era successo?
Il MIUR userà lo stesso algoritmo per assegnare le cattedre
L’obiettivo dell’automazione era quello di rendere più efficiente l’assegnazione delle cattedre e dei ruoli di sostegno, attraverso una procedura online. Ma il risultato si era rivelato disastroso: numerosi abbinamenti erronei avevano portato all’assegnazione di cattedre a docenti con meno titoli rispetto ad altri colleghi idonei. Le confusioni tra richieste di ruoli di sostegno e di insegnamento delle materie hanno ulteriormente alimentato il caos, complicando la già difficile gestione delle assegnazioni legate alla legge 104 per la disabilità. Inutile dire che le gravi lacune dimostrate dall’algoritmo si sono riversate sugli studenti e sugli insegnanti in primis, sulle famiglie in seguito. E, a distanza di mesi dalle assegnazione di settembre, in molte scuole si è continuato a pagare lo scotto di un sistema concepito male ed altrettanto male funzionante.
Nonostante questo, il Ministero ha deciso di non tornare indietro, ma di investire nel miglioramento dello stesso. I suoi funzionari hanno tenuto a rassicurare chiunque sia preoccupato per questa scelta. Lo hanno fatto nel corso di un incontro con i sindacati, tenutosi lo scorso 17 luglio, giorno peraltro di apertura delle domande. Ha specificato che sono stati posti in essere degli interventi di perfezionamento del sistema. Scottati da quanto avvenuto, la cautela dei soggetti coinvolti continua a rimanere alta: ci si chiede se continuare ad utilizzare tale sistema sia veramente la scelta giusta.
Come funziona l’algoritmo Nrmp
Ebbene, al momento non c’è molto da fare se non attendere il mese di agosto quando, come ha dichiarato il segretario regionale della Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil Lombardia, De Conca, si avrà la prova del buon funzionamento del sistema. Nel frattempo, si spera che l’algoritmo funzioni come dovrebbe, ovvero analizzando meticolosamente i candidati e le loro esperienze lavorative, esaminando attentamente i curriculum e prendendo in considerazione le preferenze espresse dagli aspiranti insegnanti. Successivamente, attraverso un processo complesso, che include le materie, le scuole, i comuni, il tipo di contratto e gli orari desiderati, con con l’abbinamento dei nomi alle cattedre disponibili.
Il sistema, dovrebbe inoltre garantire l’immediata assegnazione provvisoria rilevando costantemente candidati più idonei, basandosi sui loro titoli o sulle richieste avanzate. In questo modo, dovrebbe offrire ai candidati molte più possibilità in base alle loro competenze e preferenze.
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