Il nuovo singolo di Jovanotti, ispirato al romanzo di Dumas, parla di riscatto, trasformazione e nuove consapevolezze.
Venerdì 22 novembre 2024 Jovanotti è tornato con Montecristo, il primo singolo del suo prossimo album in uscita il 31 gennaio 2025. L’artista ha presentato il brano come l’inizio di un nuovo percorso artistico, annunciandolo sui social con entusiasmo:
“Scrivendovi queste parole mi emoziono, sento il battito che accelera nel petto, perché ripartire con nuova musica e nuovi progetti è bellissimo. Abbiamo tanto da condividere nei prossimi mesi, sarà pazzesco, si parte!”
Il titolo e il significato della canzone rimandano al celebre romanzo di Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo, nel quale il protagonista Edmond Dantès, tradito e rinchiuso ingiustamente, trova forza nella sua solitudine per rinascere. Il cantante ha riscoperto il libro durante la convalescenza dopo un grave incidente in bicicletta e si è lasciato ispirare: Montecristo racconta la sua trasformazione personale, una nuova versione di sé, resiliente e autentica, che emerge dalle difficoltà.
Il testo di Montecristo di Jovanotti
Una sirena mi ha tagliato la strada
Per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi
Con occhi nuovi
Una sirena che sbatteva la coda
Facendo schizzi d’acqua alti come grattacieli
Come grattacieli
E dopo aver girato mezzo mondo col cuore in gola
Mettendo molte vite dentro una vita sola
Senza destinazione come un freak o come un matto
Sapendo che però ogni passo ed ogni trick
non era un patto che ho fatto
Un giorno dell’estate del 76 quando dissi a me stesso
“Ehi diventa quello che sei, non come vogliono loro”
Se trovi la tua voce sarà un piacere anche cantare in coro
Anche cantare in coro
Tu sei i miei giorni e le mie notti
Sei negli slanci e nei miei rimorsi
Sei la pena che mi incatena quando mi manchi
E anche quando sei con me, mi manchi, mi manchi
Il conte si vendicherà
Come succede da sempre nel libro di Dumas
Alexandre Dumas, Alexandre Dumas
Cambiando molte volte la mia identità
Per mantenere fede alla mia dignità
quello che un uomo, quello che un uomo ha
quello che un uomo sarà
Mi hanno portato via la cosa quella a cui più tenevo
L’amore di una donna che era luce, nel suo cielo splendevo
Così ho deciso di seguire anche io la via del gatto
Che ha nove vite e un solo cuore e un patto che ho fatto
Un giorno dell’estate del 76 quando dissi a me stesso
“Ehi diventa quello che sei, non come vogliono loro”
Se trovi la tua voce sarà un piacere anche cantare in coro
Anche cantare in coro
Sei nei miei giorni e nelle mie notti
Sei negli slanci e nei miei rimorsi
Sei la pena che mi incatena quando mi manchi
E anche quando sei con me, mi manchi, mi manchi
Scrivo nella nebbia, scavo nella sabbia
Tunnel nella rabbia, scappo dalla gabbia
D’oro e di diamanti, brillano nel buio dei tuoi occhi
brillano nel buio dei tuoi occhi
Tu sei la luna dai denti bianchi
L’arcobaleno dei tuoi fianchi
Sei la pena che mi incatena quando mi manchi
E anche quando sei con me, mi manchi, mi manchi
Scrivo nella nebbia, scavo nella sabbia
Tunnel nella rabbia, scappo dalla gabbia
D’oro e di diamanti, brillano nel buio dei tuoi occhi
brillano nel buio dei tuoi occhi
Blu.
Il significato del testo
Il testo del brano è un viaggio emozionale che tocca il tema del cambiamento, il dolore della perdita e il valore della scoperta interiore. Un punto centrale è il messaggio di autenticità e coraggio nel seguire la propria strada:
“Diventa quello che sei / Non come vogliono loro / Se trovi la tua voce sarà un piacere / Anche cantare in coro”.
La canzone esplora anche il desiderio e la mancanza, elementi chiave che rendono il testo intimo e universale. Jovanotti canta di un amore perso, del riscatto attraverso il dolore e della ricerca di una nuova identità. Ogni riferimento alla storia del Conte di Montecristo diventa metafora di una trasformazione personale.
Il videoclip di Montecristo di Jovanotti
Il brano è accompagnato da un videoclip diretto da Antonio Usbergo e Niccolò Celaia per YouNuts, girato al Lido di Staranzano in Friuli Venezia Giulia. Qui Jovanotti interpreta un naufrago approdato su un’isola misteriosa, immerso in un viaggio onirico che richiama le ambientazioni e i temi del romanzo di Dumas.
Le immagini poetiche del video alternano simboli potenti, come una sirena, un cavallo e un amuleto, a momenti di introspezione in cui il protagonista affronta ombre e paure interiori.
Le coreografie, firmate dal gruppo Kataklò sotto la guida di Giulia Staccioli, si intrecciano ai costumi firmati da Maria Grazia Chiuri per Dior, enfatizzando l’estetica ricercata del progetto.