Caso Stefano Cucchi, riassunto del processo bis
La morte di Stefano Cucchi continua ancora a destare orrore e scalpore: si va avanti con le indagini e al processo bis il pm Giovanni Musarò chiede diciotto anni di reclusione per i carabinieri Alessio di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale. Nella requisitoria durante il processo bis il pm ha sottolineato come il caso Stefano Cucchi ci siano stati depistaggi da film dell’orrore che hanno coinvolto anche un ministro della Repubblica.
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Processo Bis Stefano Cucchi: cosa è successo
I carabinieri imputati sono cinque, tra cui Francesco Tedesco, il quale ha confessato che il giovane Cucchi sarebbe stato pestato da suoi colleghi Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo. I tre sono accusati di omicidio preterintenzionale e sullo stesso Tedesco piomba anche l’accusa di calunnia e falso. Stessa accusa anche per il maresciallo Roberto Mandolini, mentre il militare Vincenzo Nicolardi risponde solo di calunnia. Il pm ci tiene a precisare che non si tratta di un processo all’Arma dei Carabinieri, ma contro alcuni esponenti dell’Arma che nel 2009 hanno violato il loro giuramento. Inoltre, gli elementi decisivi e utili al processo sono stati forniti proprio dall’Arma del Carabinieri, nello specifico dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma.
Omicidio Stefano Cucchi, cosa dice il pm
Il pm Musarò fa poi riferimento anche ad Angelino Alfano, l’ex Ministro della Giustizia che il 3 novembre 2009 si presentò nell’Aula del Senato invitato a riferire circa le circostanze in cui è morto Stefano Cucchi. In quell’occasione il ministro, secondo le parole di Musarò, avrebbe dichiarato il falso.
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