Antonio Tabucchi – L’Italia è in lutto. All’età di 68 anni, in quel di Lisbona, si è spento il grande narratore Antonio Tabucchi, autore di celebri libri come “Notturno indiano”, “Sostiene Pereira” e “Requiem”. Tramite la moglie Maria Josè Lancastre, si è saputo che era ricoverato all’Hospital e che i funerali si terranno giovedì 29 marzo.
La sua scomparsa è rilevante, tanto rilevante da essere subita diventata una fra le probabili tracce per il tema della Maturità 2012. Allora prendete appunti: Tabucchi era nato a Pisa il 23 settembre 1943. Durante gli studi universitari, nei mitici anni Sessanta, fece molti viaggi, visitando l’Europa in lungo e in largo. Un soggiorno a Lisbona fece nascere in lui una grande passione per il Portogallo e per quella cultura: presto divenne il più grande critico e traduttore di Fernando Pessoa. E presto diede il via alla sua prolifica attività di scrittore: la sua prima opera, “Piazza d’Italia”, fu pubblicata nel 1975; l’ultima, “Racconti con figure”, è invece uscita lo scorso anno. Nel mezzo ci sono prestigiosi premi e riconoscimenti, fra cui il premio francese "Médicis étranger" per “Notturno indiano” e il Premio Campiello per “Sostiene Pereira”. I libri di Tabucchi sono stati tradotti in quaranta lingue, molti sono diventati film (fra cui lo stesso “Sostiene Pereira”, con l’indimenticato Marcello Mastroianni nel ruolo di protagonista) e opere teatrali. Il valore di Tabucchi non si limita al mestiere di scrittore. No, perché attraverso le sue pagine manifestò il suo forte interesse verso la politica e le sue idee forti, chiare, pronte a trasformarsi in polemica se lui lo riteneva necessario. Anche attraverso i suoi articoli sul quotidiano La Repubblica, ma in tante altre occasioni, Tabucchi ha urlato la sua opposizione a Silvio Berlusconi e portato sempre strenuamente avanti la lotta per la libertà d’informazione. L’impegno civile di Tabucchi si trova praticamente in tutto ciò che ha scritto, da “La testa perduta di Damasceno Monteiro” (1996) al romanzo epistolare “Si sta facendo sempre più tardi” (2001). Anche insegnante di lingua e letteratura portoghese, nonostante questa sua incredibile fama Tabucchi amava definirsi semplicemente “un professore universitario” e diceva che la scrittura, per lui, non rappresentava una professione bensì “qualcosa che coinvolge i desideri, i sogni e la fantasia”.
Lutto in Italia – Il presidente della Repubblica Napolitano ha espresso una sentita partecipazione “al cordoglio della famiglia e del mondo della cultura per la perdita di uno scrittore civilmente impegnato, che con la sua attenzione alle tradizioni e alle vicende non soltanto del suo paese, i suoi legami e il suo stile letterario ha saputo interpretare lo spirito europeo”. E Roberto Saviano ha lasciato un messaggio sul proprio profilo facebook: “se scrivessi a penna queste parole sarebbero lettere tremanti e spezzate. Addio Antonio Tabucchi”.