Lo storico Lucio Villari è scomparso il 16 marzo 2025, lasciando un vuoto nel panorama culturale e educativo italiano. La sua figura ha rappresentato un pilastro fondamentale nella formazione di numerosi studenti italiani, che per decenni hanno studiato sui suoi manuali di storia.
In particolare, il suo contributo alle scuole medie attraverso il testo “La società nella storia” ha plasmato la comprensione storica di intere generazioni, trasmettendo conoscenze cruciali sul periodo che va dal Settecento al Novecento e guidando i giovani attraverso i complessi sviluppi della società moderna.
Biografia e carriera
Lucio Villari nacque a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 26 agosto 1933. Durante la sua prestigiosa carriera, ha ricoperto il ruolo di docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Roma Tre, formando generazioni di studenti con il suo approccio analitico e critico.
La sua vita professionale si è sviluppata su due fronti paralleli: l’insegnamento universitario e la produzione letteraria, entrambi caratterizzati da rigore intellettuale e profonda conoscenza storica.
Il manuale di storia per la scuola
Lucio Villari è entrato nella memoria di generazioni di studenti italiani principalmente grazie al manuale “La società nella storia. Corso di storia per la scuola media inferiore”, opera realizzata in collaborazione con il fratello Rosario Villari. Questo testo ha rappresentato per decenni un punto di riferimento fondamentale per l’insegnamento della storia nelle scuole medie a partire dagli anni Settanta.
Il manuale si distingueva per la sua capacità di illustrare con chiarezza e profondità le idee e le trasformazioni sociali del mondo occidentale nel periodo storico compreso tra il Settecento e il Novecento. Particolarmente significativa era la trattazione del cosiddetto “Secolo dei Lumi”, considerato la culla della società moderna, in cui l’esercizio critico della ragione iniziò a imporsi come strumento essenziale per combattere pregiudizi e ignoranza.
L’approccio didattico adottato dai fratelli Villari ha contribuito a formare il pensiero critico di migliaia di studenti, offrendo loro una visione della storia non come semplice successione di eventi, ma come complesso intreccio di dinamiche sociali, economiche e culturali.
Contributi alla formazione e all’eredità culturale
Lucio Villari ha lasciato un’impronta significativa nel panorama culturale italiano attraverso numerosi saggi che hanno arricchito la storia sociale ed economica. Tra le sue opere più rilevanti troviamo “Il capitalismo italiano del Novecento” del 1972, “L’economia della crisi” del 1980 dedicato alla Grande Depressione, “Settecento adieu. Dall’Illuminismo alla rivoluzione” del 1989 e “La Rivoluzione francese raccontata da Lucio Villari” del 1997. Non meno importante “Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento” pubblicato nel 2009.
L’importanza di Villari nella formazione dei giovani è stata riconosciuta anche dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha dichiarato come lo storico abbia analizzato con raffinatezza e libertà intellettuale i principali snodi della storia nazionale e le dinamiche economiche internazionali, sottolineando come intere generazioni si siano formate sui suoi manuali.
Villari non si è limitato alla saggistica, dimostrando consapevolezza dell’importanza della comunicazione di massa: nel 1980 ha partecipato al film “La terrazza” di Ettore Scola e ha lavorato all’adattamento teatrale de “Le lettere persiane” di Montesquieu, ampliando ulteriormente il suo contributo alla diffusione della cultura storica.