Una bella storia di solidarietà emerge dalla vicenda di Pasquale de Filippo, noto affettuosamente come Lino. A 56 anni, residente ad Asti, Lino aveva deciso di intraprendere un nuovo percorso scolastico presso un istituto serale, con l’obiettivo di ottenere il diploma. Purtroppo, il destino gli ha sottratto questa possibilità quando ha perso la sua battaglia contro un tumore il 19 gennaio 2022. Ma non tutto è stato perduto, almeno non simbolicamente, grazie al grande affetto dei suoi compagni di classe. Vediamo come sono andate le cose.
Lino muore prima di sostenere la maturità
Nonostante la sua prematura scomparsa, l’impegno di Lino ha lasciato un’impronta indelebile sui suoi compagni di scuola. In un gesto di profonda solidarietà, alcuni di loro hanno deciso di sostenere simbolicamente l’esame di maturità al suo posto. Non si sono fermati alle lacrime e al dolore, ma hanno deciso di onorare il sogno del loro compagno di classe, portando avanti quello che era il suo obiettivo.
In una giornata densa di emozioni contrastanti, un mix di tristezza per l’assenza di Lino, e orgoglio per il gesto che hanno deciso di compiere, gli esaminandi hanno dato il loro massimo sostenendo l’esame con la stessa serietà che avrebbe messo l’uomo, consapevoli di avere la “responsabilità” di ottenere quel diploma che purtroppo non ha potuto prendere.
I suoi compagni sostengono l’esame al suo posto
Lino si era iscritto al corso per Perito Agrario per adulti presso il Cpia (Centro Provinciale Istruzione Adulti) per coronare questo suo sogno. Ed è per questo che 15 suoi compagni di classe hanno deciso di prendere parte al suo esame orale presentando un breve racconto della sua vita davanti alla commissione. Un gesto non dovuto ma particolarmente sentito, che ha portato alla consegna di un diploma ad honorem per De Filippo, sebbene la legge non consenta ufficialmente simili situazioni.
Durante la cerimonia, che ha visto un banco vuoto riservato a Lino proprio di fronte alla commissione, Giulia Bianco, una sua compagna di corso, ha dichiarato a La Stampa: “Glielo abbiamo promesso alla veglia funebre e ora siamo qui per mantenere la parola data”. Nonostante la simulazione dell’esame non abbia valore legale, ne ha molto sul piano personale. E rappresenta un tributo speciale ad un uomo che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco per perseguire i suoi sogni di istruzione nonostante l’età adulta.
Da tempo Lino, provato dalla malattia che ne ha causato la scomparsa, andava a scuola in condizioni fisiche pessime, sorreggendosi ad un bastone perché oramai privo di forze. Ma fino a quando il corpo glielo ha permesso ha continuato a frequentare, fino a quando, nel mese di gennaio, ha ritenuto di non farcela più e di farsi ricoverare all’hospice di Nizza Monferrato, dove comunque ha continuato a studiare.
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