I murales di Banksy, probabilmente i più famosi nel vasto panorama della street art, colorano vivacemente tante città del mondo: da Londra a Berlino, da Betlemme a New York. In Italia è possibile ammirarli a Roma e Venezia.
Nonostante le opere di Bansky siano facilmente visibili e riconoscibili, la sua figura rimane avvolta da quel velo di mistero che forse solo gli artisti di strada continuano a mantenere.
Chi è Bansky
“Alcune persone diventano dei poliziotti perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore. Alcune diventano vandali perché vogliono far diventare il mondo un posto migliore da vedere.” (Banksy, Existencilism, 2002)
Il suo pseudonimo è Banksy, ed è un celebre writer di origini inglesi (si suppone sia nato a Bristol); le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil, che proprio con Banksy è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artist di tutto il mondo. I suoi stencil hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol, poi a Londra, in particolare nelle zone a nordest, e a seguire nelle maggiori capitali europee, notevolmente non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti più impensati come le gabbie dello zoo di Barcellona.
Una delle caratteristiche che ha reso famoso Banksy è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere delle sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell’intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l’aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.).
Ha sparso per tutta Londra degli stencil di topi, i famosi Rats: curiosamente anagrammando la parola rat si può ottenere art (“arte”). Per sua stessa ammissione, si tratta di una coincidenza. Il soggetto dei topi è stato scelto in quanto odiati, cacciati e perseguitati, eppure capaci di mettere in ginocchio intere civiltà. “Se sei piccolo, insignificante e poco amato allora i topi sono il modello definitivo da seguire”.
Bansky, i murales più famosi dell’artista
I murales famosi dell’artista sono numerosi, sarebbe impegnativo riportarli tutti qui. Tuttavia, tra i più conosciuti ci sono sicuramente:
- “La Ragazza con il Palloncino” (Londra), è probabilmente la sua opera più conosciuta. Raffigura una bambina che tende la mano verso un palloncino rosso che ha forma di cuore, considerato simbolo di amore e speranza.
- A Gerusalemme, si può ammirare “Rage, Flower Thrower“: Il lanciatore di fiori raffigura un rivoltoso nel momento in cui sta per lanciare non, come ci si aspetterebbe, una bomba, bensì un mazzo di fiori.
- A Brighton, invece, l’artista ha dato vita all’opera “Kissing Coppers” (Poliziotti che si baciano). Due rappresentanti delle forze dell’ordine sono raffigurati intenti nel baciarsi. Non sono più, dunque, simbolo di repressione, ma icona anti-omofobia.
- Nuovamente a Londra, infine, il murales “Pulp Fiction” riprende (o, meglio, riprendeva, in quanto il murales non esiste più) una scena del film di Quentin Tarantino, con protagonisti John Travolta e Samuel L. Jackson. Al posto delle armi impugnavano delle banane.