Il vile gesto del genitore postato sui social
L’ennesimo caso di violenza scolastica sui docenti si è verificato a Napoli, nell’Istituto Levi di Portici in via Malta. La vicenda è accaduta il 9 gennaio 2025, dove la madre di una studentessa affetta da disabilità ha pensato bene di aggredire violentemente l’insegnante di sostegno della ragazza.
La motivazione dell’insano gesto addotta dalla donna riguardava i metodi “troppo rigidi” del docente sulla figlia. Questa, ovviamente, è stata la giustificazione della signora. Il fatto è stato pubblicato dall’ANSA e le immagini sono finite sui social dopo le riprese della stessa “protagonista” dell’evento.
Che cosa è accaduto?
Stando a quanto emerso, la madre non pareva soddisfatta dell’esercizio e metodologie di insegnamento utilizzate dall’insegnante nei confronti della figlia. L’alunna in dichiarate condizioni di disabilità, necessita di un supporto di sostegno. La mamma, riteneva che l’uomo non fosse in grado di gestire con profitto la situazione. Per tale motivo, la donna ha deciso di usare le maniere forti, facendosi giustizia da sé.
Il possibile movente, ancora da accertare, riguardava le metodologie del docente ritenute, dalla donna, addirittura al limite della violenza e comunque definite troppo rigide e non condivisibili.
In merito all’accaduto, hanno rilasciato delle dichiarazioni il deputato Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale di Portici, Aldo Agnello.
Le parole della parte politica
Borrelli e Agnello, in seguito all’accaduto, hanno espresso il loro pensiero:
“Quello che è successo è inaccettabile. Se un genitore ha delle critiche o ritiene che un qualsiasi docente non sia all’altezza del compito o usi metodi sbagliati o addirittura violenti, deve rivolgersi ai vertici scolastici e non recarsi a scuola e picchiare il docente pubblicando il tutto sui social. Sembra quasi che questo genitore abbia voluto vantarsi pubblicamente di essersi fatto giustizia da solo in modo violento. Siamo ormai alle barbarie!”.
I casi di aggressione al personale docente da parte di genitori di alunni sono in costante incremento in tutta Italia. Infatti, in merito a ciò, alcuni dati provenienti dal Ministero indicano come da 36 episodi relativi all’anno 2022/2023 si sia passato a 68 episodi nell’anno successivo. Durante l’anno scolastico in corso, sono già oltre 20 casi quelli registrati. L’argomento è sicuramente importante e degno di dibattito anche in sede politica, poiché si tratta di prendere provvedimenti che siano punitivi e disincentivanti per il futuro.
Un tempo i problemi si risolvevano tramite il dialogo e i genitori, prima di accanirsi contro gli insegnanti, erano più inclini all’approfondimento degli eventi. Oggi, invece, capita spesso di arrivare subito alle maniere forti, dando per assodato la lealtà del comportamento del proprio figlio.
Il mestiere dell’insegnante è sicuramente mutato nel tempo: in questi periodi è di certo più complicato essere docente, anche perché talvolta si pretende dagli insegnanti una educazione pari a quella che dovrebbe imporre la famiglia verso i propri figli.