Introdotta trent’anni fa nei programmi scolastici danesi, la “Klassens tid” consiste in un’ora settimanale durante la quale gli studenti dai 6 ai 16 anni apprendono l’insegnamento dell’empatia. Capacità, questa, cruciale per sviluppare relazioni interpersonali, offrire aiuto ai propri compagni e prevenire il bullismo. Contrariamente a quanto si possa pensare, nelle scuole presso le quali si “studia” l’empatia non è solo un concetto astratto. Costituisce invece un aspetto pratico e tangibile dell’educazione danese. Viene comunemente considerata al pari di una lezione di scienze o di matematica. Ma come funziona?
Lezioni di empatia nelle scuole danesi
Durante la “Klassens tid”, gli studenti si riuniscono per discutere dei loro problemi, sia quelli legati alla scuola che alla sfera personale. L’intera classe, sotto la guida dell’insegnante, si impegna a trovare soluzioni attraverso l’ascolto e la comprensione reciproca. Cosa succede se nessuno ha una difficoltà da segnalare? Poco male: i giovani beneficiano ugualmente della lezione e ne approfittano per praticare il concetto di “hygge“, parola danese intraducibile in italiano, ma che si può sintetizzare come la creazione di un’atmosfera condivisa, intima e accogliente.
In sostanza, si tratta di creare un’atmosfera rilassante e piacevole attraverso piccoli piaceri e momenti di felicità quotidiana. In generale si concentra sull’apprezzare i momenti semplici della vita, come trascorrere del tempo con amici e familiari, accendere candele, godersi una tazza di tè caldo, coccolarsi con coperte morbide o rilassarsi in un ambiente confortevole. A scuola viene sfruttato per godere della compagnia dei propri compagni, magari mentre si fa merenda, scambiando quattro chiacchiere in relax.
A cosa serve la “Klassens tid”?
Bene. Ma a che scopo, in Danimarca, vengono impartite tali lezioni? L’idea di “andare a scuola di empatia” va ben oltre l’apprendimento accademico tradizionale. Questa educazione prepara gli studenti a diventare adulti consapevoli e felici, e li aiuta anche a sviluppare una mentalità di cura verso gli altri, a creare relazioni sane e a contribuire alla costruzione di una comunità più solidale. Inoltre, il fatto che questa materia abbia la stessa rilevanza delle altre discipline, sottolinea la grande importanza che viene attribuita all’empatia nell’educazione danese.
Interessante, a questo proposito, è notare come uno studio di pochi anni fa condotto dall’Università del Michigan abbia evidenziato un preoccupante declino dell’empatia tra i giovani. Quest’ultima sembra essere in diminuzione tra le nuove generazioni. I risultati di questa ricerca, basata su un campione di 14.000 studenti, hanno svelato un calo del 40% nei livelli di empatia tra i giovani americani, rispetto agli anni Ottanta e Novanta. Ma non è un dato fine a se stesso: tale declino è collegato a problemi come la crescente incidenza di depressione giovanile e vari disturbi mentali che affliggono gli studenti negli Stati Uniti.
In contrasto con questa tendenza la Danimarca, universalmente nota come paese che vanta la popolazione più felice del mondo (così come anche confermato dal World Happiness Report 2023), ha adottato un approccio diverso tentando di promuovere il benessere emotivo e la comprensione reciproca fin dalla giovane età. Non si tratta di una novità: la disciplina esiste fin dall’Ottocento. Solo nel 1993 è diventata a tutti gli effetti una materia scolastica e, da allora, non ha mai smesso di far parte del programma. Lo scopo ultimo? Quello di formare individui adulti sereni e capaci di affrontare le sfide senza farsi sopraffare.
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