Due studenti di un istituto superiore in provincia di Napoli sono stati protagonisti di una “punizione” insolita per aver violato il nuovo regolamento scolastico. Tanto da scatenare una polemica tra genitori e rappresentanti di classe sulla questione dell’abbigliamento a scuola. Ma cosa hanno fatto per essere puniti? E qual è stato l’originale provvedimento che è toccato loro?
Alunni puniti per jeans strappati
Il regolamento scolastico, introdotto nella scuola a settembre, proibisce l’uso di abiti considerati inappropriati per motivi di decoro, tra cui t-shirt troppo corte, shorts e unghie lunghe. E’ successo, però, che contravvenendo a questo due studenti abbiano indossato un paio di jeans strappati. Notati durante l’assemblea d’istituto da un docente, quest’ultimo ha pensato bene di intervenire utilizzando del nastro adesivo bianco per coprire le parti delle gambe lasciate nude dai tagli.
Tale iniziativa ha scatenato una polemica tra i genitori e i rappresentanti di classe, che hanno espresso opinioni contrastanti sulla questione. Qualcuno fra i genitori ha fatto notare che nella scuola esistono dei problemi ben più seri sui quali la dirigenza dovrebbe focalizzarsi (non ultimo il riscaldamento guasto) piuttosto che dare una importanza spropositata ad un capo di abbigliamento.
A sostegno del docente è intervenuta la dirigente scolastica, che ha spiegato come lo stesso abbia agito in buona fede per evitare provvedimenti disciplinari a carico dei ragazzi. Secondo quanto dichiarato dalla preside, anche gli stessi studenti sarebbero rammaricati riguardo le accuse che sono poi scaturite sui social, dato che il regolamento è stato condiviso da tutti gli alunni della scuola.
Dress code a scuola, sì o no?
Come succede ogni volta in cui si verifica un episodio del genere in un contesto scolastico si torna a parlare di dress code. Se è vero che quanto accaduto solleva importanti questioni sulla libertà di espressione personale degli studenti, è anche vero che molti pongono l’accento sulla necessità di rispettare le regole stabilite dalle istituzioni scolastiche e sulla necessità di un ambiente decoroso e disciplinato. Altri si preoccupano invece del fatto che la restrizione sull’abbigliamento possa limitare la capacità, per gli alunni, di essere se stessi.
E’ vero che il dress cose riduce la pressione sui giovani di seguire le mode evitando di fatto anche la discriminazione basata sulla classe sociale, sull’aspetto fisico o sull’abbigliamento. D’altro canto gli studenti potrebbero sentirsi limitati nell’esprimere la propria personalità attraverso l’abbigliamento e il dress code imposto potrebbe risultare discriminatorio nei confronti dei giovani di diverse etnie o culture, o nei confronti di studenti transgender.
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