I bambini sono vivaci per natura, qualcuno lo è più di altri. Ma spesso l’essere troppo agitati può dipendere da problematiche tali da richiedere l’insegnante di sostegno. Un o una docente assegnato/a al piccolo che si trova in difficoltà proprio per dargli sostegno, lo dice la parola stessa, a scuola. E ciò è quello che ci si aspetta faccia nei confronti del proprio figlio. Ma quando in quest’ultimo si iniziano a notare strani comportamenti, e si riceve addirittura un messaggio controverso, allora è dovere di mamma e papà indagare. La premessa per spiegarvi cosa è successo in una scuola calabrese dove l’insegnante di sostegno di un bimbo avrebbe consigliato ai genitori di tenere in casa il piccolo – ovvero di non portarlo a scuola – nei giorni in cui lo stesso si fosse mostrato più agitato del solito.
Insegnante di sostegno, atteggiamento poco consono
Siamo ad Amantea, città calabrese nella quale si trova la scuola frequentata dal bimbo in questione. I genitori di quest’ultimo hanno lamentato un atteggiamento particolare, giudicato “poco consono” rispetto a quello che dovrebbe essere il comportamento di un’insegnante, perdipiù di sostegno. Ciononostante, da diversi mesi hanno tentato di creare con la stessa un rapporto costruttivo, per il benessere del piccolo. Senza successo, però. Ma cosa è effettivamente successo? Che il piccolo, anziché essere seguito dalla maestra in modo tale da integrarsi con il resto della classe, sia finito per essere lentamente escluso dal contesto scolastico. Secondo gli stessi la causa sarebbe proprio la sua insegnate di sostegno.
Non mandate il bambino a scuola quando è particolarmente agitato
I genitori avevano notato da tempo che qualcosa non andasse nei comportamenti del bambino. Il piccolo aveva iniziato a fare la pipì addosso e si rifiutava perfino di andare a scuola. Ma il culmine è arrivato nel momento in cui hanno ricevuto un messaggio controverso da parte della maestra, che recitava esattamente così:
”Salve signora, vi volevo chiedere la cortesia, se vedete che il bambino è particolarmente agitato di tenerlo a casa. Tanto non ha fatto molte assenze. Ne va della incolumità fisica del bambino. Tante grazie”.
Oltre a rimanere di sasso, la coppia ha deciso di rivolgersi ad un legale. Anche perché, da genitori stanno lottando da tempo per una migliore integrazione al sostegno del loro figlio. Senza nessun riscontro da parte dell’amministrazione scolastica. Che si tratti di incompetenza professionale o meno, il comportamento della docente è sicuramente discutibile, specie tenuto conto delle difficoltà del bambino (certificate da relativa diagnosi funzionale in possesso dell’istituto scolastico).
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