Un grave episodio di molestie sessuali su minori ha scosso una scuola italiana. Un bidello, precedentemente condannato per aver abusato di due bambini, è tornato a molestarne un altro. Il fatto ha sollevato molte domande sulle misure di sicurezza e sul controllo dei precedenti giudiziari del personale scolastico. Anche alla luce della passata condanna da parte del giudice, che aveva stabilito che non avrebbe più dovuto lavorare a contatto con dei minori.
Bidello molesta un bambino, era già stato condannato
L’uomo, invece, è stato assunto con le stesse mansioni presso una scuola elementare del centro di Roma, dove ha molestato un altro piccolo alunno. Secondo quanto emerso, il bidello condannato ha quindi potuto tranquillamente tornare a lavorare, seppur in un’altra scuola, senza che nessuno abbia verificato il suo passato giudiziario. Questo ha permesso al responsabile degli abusi di avere ancora una volta accesso a bambini vulnerabili e di ripetere la sua azione criminale.
Questa volta i pm hanno chiesto un rimborso per la famiglia della vittima. Rimborso la cui richiesta è stata indirizzata non solo al bidello stesso, ma anche al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio. Quest’ultimo, all’epoca dei fatti era in servizio ed avrebbe potuto accedere alla documentazione inerente al bidello prima di procedere con la sua assunzione. Anche se sono trascorsi parecchi anni, il bidello nel 1991 era stato condannato per una violenza sessuale avvenuta a scuola. Come se non bastasse, qualche anno dopo, nel 2005 precisamente, aveva abusato di un’altra bimba in una scuola media della Capitale. Sia per il bidello che per il dirigente è stato disposto un atto di citazione in giudizio.
La storia si ripete
I precedenti dell’uomo e le condanne evidentemente non sono bastate ad evitare che l’uomo tornasse a compiere un tentativo di molestie. A quanto pare nessuno ha controllato i suoi precedenti, e così l’uomo è potuto tornare a lavorare indisturbatamente a scuola. Questo gli ha permesso di perpetrare un ulteriore tentativo di molestia ai danni di un minore nel 2014. Questo tragico episodio non può che sollevare molti dubbi sulla responsabilità delle autorità scolastiche (del dirigente regionale del Lazio, in questo caso) e sulle procedure di selezione del personale.
Dovrebbe essere fondamentale controllare i precedenti giudiziari del personale scolastico, soprattutto se sono state condannati per reati gravi come quello di abuso su minori. La sicurezza dei bambini in ambito scolastico dovrebbe essere una priorità assoluta per tutti i soggetti coinvolti. Non ci si può permettere di mettere a rischio la loro sicurezza.
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