Classi da 10 alunni: la decisione
Per combattere la dispersione scolastica il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha deciso di prendere spunto dal modello francese e per questo motivo ci sarà una diminuzione del numero degli studenti nelle classi delle scuole italiane. Attraverso una intervista al Messaggero il ministro ha spiegato che questa idea è arrivata per far abbassare il numero di ragazzi che decide di abbandonare gli studi in anticipo: “Ho chiesto a Invalsi di individuare le 50 scuole italiane che hanno grandi difficoltà. Voglio partire con una sperimentazione come si è fatto in Francia. In queste realtà più difficili le classi dovrebbero essere molto ridotte, dieci studenti l’una. Ho incarico un gruppo di lavoro di alto profilo di individuare una serie di azioni importanti da realizzare in queste scuole“.
Classi da 10 alunni: l’Italia prende spunto dal modello francese
Prima della pausa per le vacanze di Natale il ministro in un’altra intervista rilasciata a La Repubblica aveva parlato di questo tema: “Penso a quanto realizzato nelle banlieue in Francia, mi incontrerò presto con il ministro francese per sperimentare anche da noi classi da 10 alunni invece che 20-25 nei contesti più difficili. All’Ocse ho portato la proposta di creare una banca dati sulle migliori pratiche nella lotta alla dispersione scolastica. Mentre ho appena istituito una commissione di esperti sul bullismo che è una delle cause dell’abbandono, per trovare soluzioni“.
Potrebbe interessarti anche:
- Valditara: “Bisogna cambiare l’insegnamento della matematica, è troppo astratto”
- Vietare i cellulari a scuola? Le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara
- Alternanza scuola-lavoro in aziende che producono armi: l’interrogazione parlamentare
- Studio della matematica obbligatorio fino ai 18 anni: la proposta del primo ministro britannico
- Maturità 2023: tutto torna come prima della pandemia? La protesta degli studenti
Classi da 10 alunni: che cosa potrebbe cambiare
Oltre alle classi da meno studenti il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già messo in atto alcune novità. Con le linee guida sull’orientamento previsti dal PNRR, il Ministero ha messo a punto percorsi di mentoring e orientamento. Ognuno di questi percorsi viene erogato, in presenza, da un esperto che è in possesso di specifiche competenze, in orari differenti da quelli di frequenza scolastica. Messi a disposizione anche percorsi di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento. Anche gli stessi genitori saranno coinvolti dalle scuole alla prevenzione e al contrasto dell’abbandono scolastico: piccoli gruppi con il coinvolgimento di famiglie di almeno 3 destinatari. Il Ministero riuscirà nel suo intento?