Rieccoci: la fine della scuola segna ogni anno il riproporsi di una annosa questione. Compiti delle vacanze; sì o no? Ebbene, tirate un sospiro di sollievo, perché i presidi sono contrari. I dirigenti scolastici hanno fatto sapere di preferire l’assegnazione di una lettura – che sia volontaria, però – al posto dei classici esercizi da fare durante i mesi estivi. I presidi sembrano voler difendere il diritto degli studenti al meritato riposo dopo i nove lunghi mesi trascorsi a studiare. Siamo sicuri che concorderete con loro. O no?
Compiti delle vacane, presidi contrari
Da quanto è emerso da una serie di interviste su Adnkronos, i dirigenti scolastici sarebbero quindi contrari all’incubo estivo degli studenti di tutto il mondo, i classici compiti delle vacanze che da sempre siamo costretti a fare in piena estate, quando il caldo impera e l’unico nostro desiderio sarebbe quello di tuffarci in acqua per trovare un po’ di refrigerio.
Ad iniziare è Maurizio Franzò, presidente ANP Sicilia all’agenzia Adnkronos.
“Sono assolutamente contrario ai compiti per le vacanze. In estate i ragazzi devono riposarsi, dedicarsi allo svago e alla famiglia, invece di stare sui quaderni”.
Ed aggiunge che secondo lui non sarebbero neanche necessari: sono solo un fattore di stress per i ragazzi, che tendono a rimandarli alla fine delle vacanze, per poi ridursi all’ultimo minuto tra lo stress e la paura di non farcela. Assegnarli, per Franzò, è un’esagerazione.
Anche per Francesco De Rosa, presidente di ANP Campania, i compiti delle vacanze sarebbero inutili, addirittura sarebbero da evitare in quanto i ragazzi hanno studiato per tutta la durata della scuola. Ed ora, anche a seguito del particolare anno appena trascorso, hanno bisogno solo di riposo e relax. Gli studenti, così come tutti gli altri, lavoratori e non, hanno il sacrosanto diritto di godere di un periodo di ferie.
Letture al posto dei compiti delle vacanze
Magari, come suggerisce Franzò, sarebbe più utile assegnare ai ragazzi delle letture. Dei libri da leggere in vacanza, che non debbano essere studiati, ma che comunque garantiscano una continuità in fatto di lettura e scrittura. Sappiamo bene che l’ultima cosa che facciamo in vacanza è quella di prendere un libro di testo per studiarlo o scriverne dei riassunti. Ma, magari, concedersi una lettura rilassante sotto l’ombrellone potrebbe riuscire a garantire una sorta di costanza. E, il che non guasta, a catturare l’attenzione dei ragazzi con storie che aprano la mente.
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