Sarebbe stato un vero disastro, con errori attribuibili a bambini di terza elementare. Stiamo parlando dell’ultimo Concorso in magistratura, che avrebbe dovuto svolgersi nel 2019 ma che, come molte altre attività di questo tipo, è slittato di due anni, precisamente lo scorso luglio. Dai risultati della prova scritta emerge che solo 220 su 3.797 candidati – ovvero il 5% dei partecipanti – sarebbe idoneo a sostenere gli orali. In programma, questi, per il 27 giugno 2022 presso la sede di via Arenula.
Concorso in magistratura, errori grammaticali
Facendo una rapida sottrazione, il dato che emerge è abbastanza preoccupante, 3.500 aspiranti magistrati bocciati, e non tanto per errori sostanziali riguardanti il diritto, ma anche per veri e propri errori grammaticali. Nonostante, lo ricordiamo, tra i requisiti per la partecipazione ci sia la laurea in giurisprudenza. Insomma, la Commissione si è trovata a dover fare i conti con un livello “inadeguato” di concorrenti. I quali, secondo Luca Poniz, ex presidente dell’Anm e tra i componenti della commissione d’esame dell’attuale concorso, hanno dato prova di una
“grande povertà argomentativa e povertà linguistica, molto spesso temi che ricalcano schemi pre-confezionati, senza una grande capacità di ragionamento, una scarsa originalità, poca conseguenzialità e in alcuni casi errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica. Trovare candidati del concorso in magistratura che non sanno andare a capo è un problema molto serio, io l’ho imparato in terza elementare”.
Concorso in magistratura, promossi 220 su 3797
Da una tale strage di candidati deriva la prima emergenza, ovvero il fatto che verranno a mancare 90 magistrati necessari per coprire altrettanti posti dei 310 previsti. Ma non sarebbe una novità: anche nel 2008, in seguito ad un concorso che prevedeva l’occupazione di 500 nuovi giudici, fu coperta la metà dei posti. Lo stesso Poniz continua: “Errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica”. E ancora: “Trovare candidati del concorso in magistratura che non sanno andare a capo è un problema molto serio, io l’ho imparato in terza elementare…”. Data l’alta percentuale delle bocciature, il Ministero della Giustizia è giunto a modificare le procedure del concorso.
Tra le novità che sono previste dalla riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario approvata alla Camera il 27 aprile (che attualmente attende il sì del Senato) c’è la possibilità di accedere al concorso pubblico per entrare in magistratura direttamente dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, senza l’obbligo di frequentare le scuole di specializzazione.
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