Hikikomori: il fenomeno nella società attuale
Negli ultimi giorni si sta parlando molto del fenomeno Hikikomori perché citato da Fratelli d’Italia e dalla sua leader Giorgia Meloni in un post sui social in cui si parlava di “devianze giovanili” che vanno contrastate con sport e cultura. “Droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, babygang, hikikomori“, queste quelle che il partito chiama “devianze” nel post incriminato. A nulla sono valse le parole della Meloni per giustificarsi, postando una foto della madre affetta da obesità.
Senza dimenticare che recentemente proprio la Rai ha trasmesso in seconda serata su Rai 3 il documentario del 2019 Afraid of failing diretto da Davide Tosco (con 258 mila spettatori e il 2,6% di share), il primo docu-film italiano interamente dedicato al fenomeno dell’hikikomori, la pratica del ritiro sociale sempre più frequente anche tra gli adolescenti italiani. Ma scopriamo insieme di cosa si tratta nel dettaglio!
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Hikikomori: chi sono
Hikikomori è una parola giapponese che significa “stare in disparte” e viene usata per indicare chi sceglie volontariamente di ritirarsi dalla vita sociale per molto tempo, spesso anche per anni. Queste persone decidono di rimanere chiuse nella propria casa, evitando qualsiasi tipo di contatto diretto con il mondo esterno, a volte anche con i familiari. Questo fenomeno riguarda principalmente i più giovani, dai 14 ai 30 anni, maschi nel 70-90 per cento delle volte per un totale di circa 1 milione di persone. Una condizione che diventa cronica e che può durare per tutta la vita: la pandemia poi non ha aiutato certamente a far diminuire il numero, anzi a farlo aumentare. Secondo uno studio giapponese in questi pazienti ci sono livelli più alti di ornitina, acil-carnitine a catena lunga e dell’enzima arginasi, mentre sono più basse le concentrazioni di bilirubina e arginina. In parole povere, scoprire i marcatori biologici della patologia può aiutare a capirla meglio, diagnosticarla prima e, forse, a dare a queste persone un supporto più giusto. “L’ornitina — ha fatto sapere l’autore della ricerca, Daiki Setoyama — è un aminoacido che deriva dall’arginina attraverso l’azione dell’enzima arginasi ed è coinvolta nella regolazione della pressione arteriosa e nel ciclo dell’urea; la bilirubina è un marcatore della funzionalità epatica e bassi livelli sono associati anche a depressione maggiore e depressione stagionale; le acil-carnitine portano energia al cervello e bassi livelli si hanno nei pazienti depressi: quelle a catena lunga sono significativamente più basse nell’hikikomori, mentre per le molecole a catena breve non si registrano differenze“.
Hikikomori: come si comportano
Gli hikikomori hanno un ritmo sonno-veglia invertito, quindi dormono di giorno e sono svegli di notte, inoltre pur non volendo avere contatti diretti, sono alla ricerca di contatti virtuali attraverso videogiochi e forum. Letargia, incomunicabilità e isolamento totale, inoltre, depressione e disturbi ossessivo compulsivi sono tra i sintomi più comuni delle persone con questo problema. “Alla base di questa condizione – ha fatto sapere lo psicologo Marco Crepaldi, fondatore dell’associazione Hikikomori Italia – c’è un disagio adattivo sociale. I giovani, che sperimentano una forte ansia sociale, faticano a relazionarsi con i coetanei e ad adattarsi alla società. Sono spesso ragazzi molto intelligenti, con un elevato QI, ma di carattere molto introverso e introspettivo, sensibili e inibiti socialmente, convinti di stare meglio da soli, lontani da tutti“.