In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, AlmaLaurea ha sviluppato un approfondimento relativo alle performance formative e professionali delle donne, a partire dalla scuola superiore fino al loro ingresso nel mercato del lavoro. Passando, naturalmente, per l’istruzione universitaria. Il Focus Gender Gap 2023 rappresenta una preziosa fonte di informazioni sulla situazione delle donne nell’istruzione e nel mondo lavorativo. Sebbene il sesso femminile rappresenti quello dal quale proviene la maggioranza dei laureati negli ultimi anni, i dati evidenziano una penalizzazione delle donne con figli e un gender pay gap ancora presente.
Le donne si laureano di più, ma sono penalizzate
Da quanto emerso, le donne sono più brave in ogni fase della loro istruzione, dalla prima elementare fino alla laurea. Alla quale arrivano senza perdere tempo, in regola con gli esami e ottenendo voti più alti. Tuttavia, dopo aver discusso la tesi, subiscono un rallentamento. In particolare, le donne che diventano madri sono oggetto di una forte penalizzazione nel mondo del lavoro, con un tasso di occupazione inferiore rispetto agli uomini, soprattutto se non lavorano a tempo indeterminato. A cinque anni dal conseguimento della laurea il tasso di occupazione delle donne è dell’86,7%. Del 90,9% è quello degli uomini. Ciò può essere spiegato dalla difficoltà di conciliare la carriera con la famiglia e dalla mancanza di politiche aziendali e sociali adeguate che sostengano le donne nel loro ruolo di madri e lavoratrici.
Tuttavia, le donne dimostrano una grande motivazione culturale e socio-economica nell’iscriversi all’università, superando spesso gli uomini in termini di voto di laurea nelle materie STEM. Provengono in misura maggiore da contesti familiari meno favoriti e sono interessate a proseguire gli studi all’università e ad inserirsi nel mondo dell’insegnamento e del pubblico impiego.
Risultati migliori per le donne anche alle scuole superiori
Il Rapporto 2023 sul Profilo dei Diplomati ha dimostrato come, tra i diplomati del 2022, il 43,9% delle ragazze alla scuola media inferiore abbia ottenuto un voto d’esame superiore o uguale a 9 (la percentuale relativa ai ragazzi è pari, invece, al 31,5%). Inoltre, quando le ragazze frequentano le superiori (un qualunque istituto) raggiungono ottimi risultati. Lo stesso rapporto ha dimostrato come al sesso femminile sia legato un tasso di non ripetenza maggiore rispetto ai ragazzi alle superiori. Non solo nel contesto scolastico le donne sono più impegnate: nel tempo libero il 54,4% delle ragazze si dedica ad attività culturali per propria scelta. Le studentesse delle superiori sono inoltre impegnate in attività di carattere sociale: il 14,1% delle ragazze svolge attività di volontariato rispetto al 10% dei ragazzi.
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