Lite furiosa tra due studentesse: perché
In una scuola delle Marche è avvenuta una lite furiosa tra due studentesse. A quanto pare per motivi sentimentali. La studentessa che ha cominciato a litigare è stata sospesa dal preside per 14 giorni, di cui i primi otto senza obbligo di frequenza in classe, mentre i restanti con i lavori socialmente utili negli uffici di segreteria. L’altra ragazza invece fa parte di un altro istituto e si trovava lì perché le due si erano date appuntamento il giorno prima attraverso dei messaggi su Instagram.
Lite furiosa tra due studentesse: la reazione dei compagni
Tra le due rivali in amore è scoppiata una vera e propria rissa di una violenza inaudita e senza un reale motivo che non è stata fermata nemmeno dai compagni, che addirittura hanno ripreso tutta la scena con i cellulari senza provare minimamente a fermarle. Non si tratta di un caso isolato. Non a caso solo qualche giorno fa il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato che emanerà una circolare per tutte le scuole italiane in cui vieterà l’utilizzo dello smartphone in aula sia per i docenti sia per gli stessi alunni. “Penso di intervenire sulla vicenda dei cellulari in classe una circolare, vedremo se fare altre iniziative. Già una circolare del ministro Fioroni aveva vietato i cellulari nelle classi, 15 anni fa, autorizzando sanzioni, a cui non sono favorevole, nei confronti di chi li usava in aula. La ministra Fedeli invece approvò una sorta di decalogo che liberalizzava i cellulari ma poi non divenne operativa. Quindi è in vigore la norma di Fioroni. Io interverrò con una circolare ma sono contrario alle sanzioni. Io penso che in classe si va per studiare non per chattare: nelle scuole italiane si devono prevedere misure adatte perché si rispettino quello che è previsto dalle norme, evitare chi in classe si faccia altro“, ha dichiarato a Porta a Porta.
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Lite furiosa tra due studentesse: cosa fare contro i bulli
Per fermare proprio il fenomeno del bullismo Valditara ha deciso di eliminare l’uso di cellulari a scuola, inoltre ha proposto lavori socialmente utili per tutti i ragazzi che devono essere puniti. In realtà sono già previsti nello Statuto degli studenti del 1978, tuttavia non è un metodo molto utilizzato: “Il ragazzo deve concepire che il suo ego ha dei limiti, lavorando per la collettività deve rendersi conto che è inserito in una dinamica sociale, non può essere lasciato solo con il suo ego ipertrofico“, ha concluso.
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