Meloni contro i termini stranieri: perché?
Nel corso della quindicesima Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori presso la Farnesina la neo presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato della nostra cultura che passa soprattutto dalla lingua italiana. Nel dettaglio la premier si è scagliata contro l’uso di termini stranieri: “Allora utilizzare per noi il più possibile l’italiano e questo lo faccio come richiamo a me stessa prima ancora che a tutti gli altri“.
Meloni contro i termini stranieri: le dichiarazioni
Ecco cosa ha dichiarato nel dettaglio Giorgia Meloni: “Perché la lingua è uno straordinario diplomatico per la nostra cultura, e invece mi accorgo di come noi tutti a partire da chi ha incarichi di responsabilità, a partire dalla sottoscritta, che si considera una grande patriota, alla fine veniamo travolti dall’uso di queste parole straniere, i francesismi, gli inglesismi, quando se ci pensate per ciascuna di questa parole che noi utilizziamo, riprendendole da una lingua straniera, nel corrispettivo italiano esisterebbero probabilmente almeno quattro o cinque parole diverse, perché la nostra è una lingua molto più complessa e una lingua molto più carica di sfumature“.
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Meloni contro i termini stranieri: quelli più usati
Ma quali sono i termini stranieri più usati nel lingua parlata? Vi facciamo qualche esempio:
- Abstract: riassunto o sintesi
- Copyright: diritto d’autore
- Eurish: una sorta di nuova lingua che si aggira per l’Europa)
- Evergreen: intramontabile, grande classico
- Fan: ammiratore fanatico
- Full time: a tempo pieno
- Fitness: attività fisica
- Magazine: rivista
- Mobbing: pressione psicologica o molestia sul luogo di lavoro
- Of course: certamente
- Prime time: orario di maggior ascolto delle trasmissioni televisive, ovvero la prima serata
- Selfie: autoscatto
- Sex doll: bambola di silicone per il piacere sessuale di chi la acquista
- Smart Working: in italiano si dovrebbe dire “lavoro agile”, tuttavia chiunque, soprattutto dopo il lockdown e la pandemia ha iniziato ad usare la parola smart working praticamente tutti i giorni
- Spread delle parole o spread verbale, entrambe con il significato di “effetto negativo di aumentare la volatilità su Borse e titoli di Stato italiani provocato dalle dichiarazioni contraddittorie di esponenti della maggioranza governativa in tema di politica economico-finanziaria”
- Teamleader: caposquadra
- Work in progress: lavoro in corso