Per un paio di mesi, un’insegnante ha ricevuto misteriose chiamate telefoniche caratterizzate da silenzi inquietanti o frasi offensive. Ignorando inizialmente queste provocazioni, la situazione è gradualmente peggiorata, portando la docente ad uno stato di ansia costante. Determinata a porre fine a tale tormento, la donna ha deciso di denunciare l’accaduto alla polizia. Depositando, appunto, una denuncia contro ignoti. Ma è qui che ha avuto l’amara sorpresa.
Molestie telefoniche ad un’insegnante
Le indagini hanno portato alla luce una sorprendente verità: i presunti autori delle molestie telefoniche si sono rivelati essere sei studenti, di cui cinque ragazzi e una ragazza. Quello che era iniziato come un semplice scherzo telefonico, probabilmente per sfuggire alla noia, ha avuto conseguenze ben più gravi, mettendo a repentaglio la serenità dell’insegnante. Ricevere delle telefonate di questo tenore, alla lunga, può avere effetti deleteri sul morale.
Una paura costante, un’ansia persistente, senza contare lo stress fisico e la tensione emotiva che ne possono derivare. Le telefonate anonime possono portare ad un senso di insicurezza e provocare una diminuzione della qualità della vita. Ed è proprio quello che è successo alla professoressa. La notizia ha provocato un certo malcontento all’interno della scuola. Impossibile mettersi nei panni dei ragazzi o comprendere le ragioni che li hanno spinti a commettere tali azioni. Molto più semplice empatizzare con la prof, la cui serenità mentale è stata per lunghe settimane compromessa.
I responsabili sono 6 studenti
Le indagini condotte dalle autorità competenti hanno fortunatamente permesso di individuare i responsabili. L’analisi dei tabulati telefonici ha rivelato che non tutti quelli coinvolti nella vicenda sarebbero stati alunni della vittima. I sei ragazzi, sospettati di aver partecipato alle telefonate, sono stati convocati presso la questura per essere interrogati, sotto la supervisione dei loro genitori ed in presenza dei rispettivi avvocati chiamati a difenderli.
Cosa hanno dichiarato in merito? Si sono assunti per proprie responsabilità? Durante gli interrogatori, alcuni dei ragazzi avrebbero dichiarato di non ricordare le telefonate in questione, mentre altri avrebbero sostenuto di aver chiamato l’insegnante per chiedere spiegazioni riguardo al programma scolastico. Insomma, per motivazioni legate alla scuola. In attesa di capire come si evolverà questa vicenda, l’insegnante coinvolta avrebbe trovato un nuovo impiego in un’altra scuola della stessa città, preferendo il trasferimento al ritorno nello stesso istituto.
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