Un nuovo ateneo universitario, costato 55 milioni di euro, aprirà tra le Vele di Scampia. Una decisione forte, dal grande impatto, che può rappresentare una svolta importante per il celebre quartiere napoletano.
Le Vele di Scampia sono uno dei luoghi più famosi della città di Napoli. Purtroppo, però, la fama di questa zona è spesso legata alla malavita, alla criminalità e al degrado. Le cose però potrebbero lentamente cambiare.
Le Vele di Scampia sono un complesso residenziale costruito a Napoli tra il 1962 e il 1975. Il nome deriva dalla forma triangolare degli edifici, che ricorda per l’appunto la tipica forma delle vele: la base larga che va mano a mano restringendosi verso l’alto.
Si è sempre parlato tanto di questo quartiere. Per lunghissimo tempo il nome di Scampia è stato strettamente associato alla povertà più estrema, così come alla criminalità organizzata, e quindi ai traffici illeciti e al degrado.
Negli ultimi anni, però, si sono messi in moto diversi progetti che mirano proprio alla riqualifica del territorio. Molte proposte e molte iniziative vengono dalla scuola, la quale spesso non si limita a formare i ragazzi, ma si occupa anche di toglierli dalla strada offrendo loro delle prospettive, delle possibilità che prima non potevano neanche immaginare.
Riqualificare il territorio
È proprio nell’ottica di una riqualifica del territorio che nasce questo progetto: l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha deciso di aprire un nuovo ateneo tra le Vele di Scampia. Si tratta del Polo di Scienze Infermieristiche, che comprenderà anche una serie di ambulatori di vario tipo e altre strutture sanitarie.
Il rettore dell’Università, Matteo Lorito, ha commentato: «È un segnale importante, non solo per Napoli, ma per tutto il Paese. Legando il nome di Scampia non più a Gomorra, ma all’università Federico II, dimostreremo che si può cambiare la reputazione di un quartiere e imprimere così una svolta positiva a un intero territorio».
Parole piene di determinazione e speranza. L’apertura di questo polo universitario, infatti, sarà un passo importante non solo dal punto di vista simbolico, ma lo sarà anche nel concreto. Potrebbe essere un vero e proprio riscatto per il quartiere a nord di Napoli, in cui verranno trasferiti gli studenti iscritti al primo anno del corso di laurea in Professioni Sanitarie. Una boccata d’aria fresca.
Il Comune conta di poter consegnare l’immobile in cui si terranno le lezioni entro settembre, giusto in tempo per l’inizio del nuovo anno accademico.
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