La noia è una brutta bestia: quando ti annoi non sai davvero come far passare il tempo. Pagheresti pur di eliminare quella sensazione che ti provoca un’insoddisfazione frustrante. Se la maggior parte di noi, però, ad un certo punto si ingegna pur di trovare qualcosa da fare, di produttivo o anche solo di divertente, c’è chi ha pensato bene di sfogare la propria con un atto vandalico. Lo studente protagonista di questa storia ha infatti imbrattato la scuola con una scritta che non ha potuto fare altro che scatenare la reazione del preside. Ma non quella che ci si aspetterebbe.
Studente imbratta la scuola, la reazione del preside
Niente rancore, giusto perché mi annoio”. Questa è la scritta comparsa all’ingresso di una scuola della provincia di Livorno. Scritta che chi si è recato a scuola lo scorso mercoledì 8 ottobre ha potuto “ammirare”. Il vandalo al momento è ancora ignoto, quello che sappiamo, o perlomeno che evinciamo da quanto ha scritto, è che si stesse annoiando. Inaspettata, invece è stata la reazione del dirigente scolastico, che al vandalo ha risposto in maniera ufficiale attraverso la pagina Facebook dell’istituto. L’uomo ha infatti scritto:
“Qualcuno si è sentito in dovere di omaggiare l’ingresso principale della sede Einaudi con questa sua esternazione di discutibile qualità pittorica. La prima reazione è quella di partire col solito pippone sul danneggiamento, ma questa riflessione vuole piuttosto soffermarsi sulla scritta che, forse involontariamente, ci dice cose interessanti“.
Inaspettato l’incipit, che se da un lato prende bonariamente in giro l’artefice della scritta, dall’altro fa presupporre di voler sfruttare l’occasione per una piccola ma significativa lezione morale, o, se vogliamo anche solo una riflessione che possa spronare il vandalo ad interrogarsi su se stesso.
“Non ce l’hai con la scuola, ma con la noia che ti porti addosso”
“Non ce l’hai con la scuola, ma con la noia che ti porti addosso. Non è dentro scuola che ci si annoia: la noia vera sta fuori. Fuori, in quel mondo dove ti viene detto ‘basta che tu sia te stesso’ senza permetterti di scoprire che tipo di “te stesso” davvero tu sia. In quel mondo esterno, dove apparentemente tutto è permesso, eppure ti sta così stretto e così pesante addosso; quel mondo che di giorno schifa la scuola, ma poi, al calare del buio, proprio a scuola ti fa tornare, fosse anche solo per sfinimento o per noia“.
Ha infatti continuato il preside. Il quale ha concluso dicendo che non porta rancore ma che prova solo tanta amarezza. Amarezza per il responsabile della bravata, “per il suo sguardo assuefatto su una vita che, magari, potrebbe dargli di più”. Così come ha iniziato il suo post, lo conclude, ancora una volta con un pizzico di ironia, invitandolo a fare ‘Street Art’ con gli allievi del liceo artistico.
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