Quello degli studenti del liceo Malpighi di Bologna è stato un ritorno in classe non privo di sorprese. Ad attenderli una nuova norma, quella che vieta l’uso del telefonino in classe. Che, quindi, non solo non potrà essere usato durante le lezioni, ma sarà consegnato alla prima ora e restituito solo alla fine dell’orario scolastico. Sicuramente una linea dura quella adottata dal dirigente scolastico, che si è detto convinto della propria scelta in quanto, a suo dire: “I richiami non bastano, questo è un tentativo coraggioso per permettere loro di staccarsi da uno strumento pervasivo e che distrae.”
Telefonino vietato in classe nel Liceo Malpighi di Bologna
A partire dall’anno scolastico 2022/23, quindi, i ragazzi dovranno conservare lo smartphone in un cassetto salvo poi vederselo restituire alla fine della mattinata, al momento dell’uscita da scuola. Il liceo Malpighi è uno dei più importanti istituti superiori paritari di Bologna. Se ai ragazzi sicuramente questo provvedimento non è piaciuto, i genitori si dicono contenti di una tale iniziativa, che sicuramente porterà i suoi frutti in termini di rendimento e socialità.
Un po’ come è avvenuto nella scuola di Sidney della quale abbiamo parlato qualche settimana fa. Ciò che è certo è che ad una tale decisione, così come ha dichiarato il preside dell’Istituto, Marco Ferrari, non si è giunti dall’oggi al domani. Si è trattato di un provvedimento profondamente studiato, anche con l’ausilio di esperti del settore quali neuropsichiatri. Ferrari lo ha definito un “tentativo coraggioso”. E probabilmente, nel momento in cui arriva, lo è.
Questione telefonino a scuola: sì o no?
Se in alcune scuole sono gli stessi professori ad utilizzare lo smartphone come strumento di ausilio alla didattica, al Malpighi si è deciso di abolirlo completamente. Tale provvedimento è stato precedentemente presentato ai genitori degli alunni, quindi è entrato in vigore. Un provvedimento così drastico è stato motivato dal preside sulla base della provata inutilità dei richiami degli studenti. Questi non solo non riescono a staccarsi dal proprio telefonino anche durante le lezioni, ma non parlano neanche più tra di loro quando ne avrebbero la possibilità.
Da qui la propensione nei confronti di un intervento educativo forte. Che, se da un lato susciterà non poche proteste, dall’altro potrebbe riservare gradite sorprese alla fine dell’anno. Momento nel quale si tireranno le somme. Come Elena Ugolini, ex sottosegretaria all’Istruzione con il governo Monti e rettrice delle scuole Malpighi, ha tenuto a precisare:
“La tecnologia è comunque al centro della didattica al Malpighi, con gli strumenti e secondo metodi e tempi adeguati. Per lo smartphone rimangono libere le altre 18 ore della giornata”.
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