Squilla il telefono ed una voce, al di là dell’apparecchio, informa della presenza di una bomba a scuola. Siamo a Genova, pochi minuti prima dell’ingresso degli studenti nell’edificio per l’inizio delle lezioni. Seguono comprensibilmente momenti di forte preoccupazione fra i ragazzi ed il corpo docente. Tutti, inizialmente, vengono tenuti fuori dall’istituto scolastico Gastaldi-Abba, sito nel quartiere di Sampierdarena – dove la presenza della bomba era stata segnalata – per attendere l’intervento degli artificieri. Ma, a quanto pare, non c’era nessun ordigno. Pericolo scampato.
Panico per bomba in una scuola di Genova
Dopo l’allarme, lanciato alle 7,30 del mattino del 28 ottobre scorso, è seguito l’arrivo delle volanti e degli artificieri della polizia. Che hanno disposto l’immediata evacuazione dell’edificio per procedere con i dovuti controlli. Quelli necessari a individuare la presenza o meno dell’ordigno e, nell’eventualità, a disinnescarlo.
Al termine di questi, eseguiti scrupolosamente dalle forze dell’ordine, non è stata rilevata alcuna bomba, e difatti si è disposto l’ingresso degli studenti e dei professori all’interno della scuola, che come era stato accertato, era totalmente sicura. Le lezioni, quindi, hanno avuto inizio alle 9 e non alle 8, come di consueto. Con un’ora di ritardo.
Si cerca il colpevole, le indagini sono in corso
Al momento sono in corso le indagini per scoprire l’identità dell’autore della chiamata. Potrebbe essere stato uno scherzo di pessimo gusto, uno studente al fine di evitare un compito o un’interrogazione non gradita, o ancora uno squilibrato. In questo momento è ancora tutto da vedere. Se una cosa è certa, però, è che quella dell’invenzione di una bomba a scuola è una delle possibilità più concrete che si abbiano a disposizione per saltare qualche ora di lezione. Quello che non si considera, tuttavia, è la gravità del procurato allarme, che mette in moto una serie di procedure e l’impiego di personale qualificato che magari potrebbe essere più utile altrove.
Se dovesse essere accertato che il gesto sia stato compiuto da uno studente, questa bravata potrebbe costargli cara. Non solo, infatti, rischierebbe dei provvedimenti disciplinari da parte della dirigenza scolastica (probabilmente qualche giorno di sospensione e un basso voto in condotta che, come ben sappiamo, incide sulla media scolastica e successivamente sul voto finale). Ma anche una possibile denuncia da parte delle forze dell’ordine, per aver causato l’interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.
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