Sembra la scena di un film d’azione, uno di quelli in cui un criminale, dopo un lungo inseguimento, viene acciuffato dalla polizia e immobilizzato a terra. In questo caso, però, il protagonista di questa vicenda insieme alle forze dell’ordine è uno studente. Lo scorso 12 ottobre, la polizia ha fatto irruzione nell’istituto tecnico Bodoni di Parma. Ma perché è stato necessario l’intervento della polizia, e cosa è successo?
Polizia a scuola scaraventa a terra uno studente di 14 anni
La polizia è intervenuta per sedare una lite tra due studenti. Uno dei due doveva essere probabilmente molto agitato, perché è stato poi immobilizzato a terra, come si evince dalle immagini che sono state postate sul web, nelle quali si vede un alunno a terra con sopra un poliziotto a cavalcioni. Secondo quanto trapelato, la lite tra i due ragazzi si è protratta per diversi minuti e, non accennando a calmarsi, ha richiesto l’intervento dei poliziotti, che sarebbero stati chiamati da un professore. Della vicenda sono stati naturalmente anche avvisati i genitori dello studente.
Se una cosa è certa, però, è che questa scena da film non è passata inosservata, tanto da spingere qualcuno a riprenderla con il proprio smartphone. Cosa che non è stata di gradimento da parte della dirigenza scolastica, che avrebbe predisposto dei provvedimenti per gli autori dei video.
Provvedimenti per chi ha ripreso la scena con lo smartphone
Adesso le domande in merito sono tante, specie vista la natura dell’episodio – una lite tra studenti, presumibilmente di quelle che avvengono non di rado nelle scuole – e l’età del ragazzino coinvolto, così giovane. Nel frattempo, però, la reazione del Collettivo Studentesco Autorganizzato non è tardata ad arrivare. Tramite una dichiarazione ha fatto sapere che:
“Riteniamo quest’atto un vero e proprio abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, che all’interno degli edifici scolastici non dovrebbero avere nessun accesso. Noi studenti del CSA siamo certi che nessuna motivazione possa giustificare un così spropositato abuso di potere e di forza fisica su un ragazzino, appena quattordicenne, da parte di un uomo adulto”.
Ha inoltre aggiunto, riguardo la decisione della dirigenza scolastica di punire chi ha ripreso con il proprio cellulare l’intervento delle forze dell’ordine:
Inoltre, la preside ha minacciato gli studenti che hanno ripreso la scena, di denuncia. Gli studenti che hanno quindi filmato l’accaduto rischiano una denuncia per un’iniziativa divulgativa assolutamente legittima. Questa è una chiara dimostrazione da parte della scuola di voler insabbiare e sminuire l’accaduto, limitandone la circolazione.
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