La circolare in merito all’uso degli smartphone a scuola parlava chiaro, eppure un’alunna ha rifiutato di consegnare il proprio. Dando vita a una reazione a catena che si è conclusa con l’aggressione del preside da parte dei suoi genitori. Siamo a Latina, nel liceo scientifico Majorana. Istituito nel quale, per frenare l’abuso dei cellulari in classe, il preside ha diramato una cellulare che ne vieta l’uso. Ma questo non è bastato a frenare una ragazza, che non ha voluto cedere a questo divieto. Come sono andati i fatti?
Alunna rifiuta di consegnare lo smartphone
Il 17 ottobre scorso, al Liceo Scientifico Majorana di Latina, sono arrivati la polizia e il personale del 118. Sembra essere l’epilogo di una tragedia, eppure i protagonisti di questa vicenda non sono dei malintenzionati o dei criminali, bensì i genitori di una alunna. Qualche settimana prima il dirigente scolastico Domenico Aversano, aveva fatto sapere, tramite una circolare, che gli studenti al mattino avrebbero dovuto consegnare i propri telefoni ponendoli in una scatola, per poi recuperarli al momento dell’uscita da scuola. Le motivazioni sono in linea con quelle più generali che hanno già spinto numerose scuole italiane ed Estere e proibirne l’uso. Ovvero il rischio di distrazione, quello di isolamento e di poca socializzazione e, non ultimo, la mancanza di rispetto nei confronti degli insegnanti, con video girati e pubblicati sui social non solo a loro insaputa, ma anche senza permesso. Fin qui tutto chiaro e comprensibilmente nella norma. Se non fosse che una ragazza abbia rifiutato di attenersi alle direttive.
Preside aggredito dai genitori
La ragazza è dapprima stata “punita” con l’attribuzione di quattro note sul registro di classe. Poi, in lacrime ha chiamato i genitori. A scuola sono arrivati il padre e il fratello di lei, che hanno a quanto pare aggredito il preside. Ha fatto seguito l’arrivo della Polizia e del personale del 118. Ma sembra che non sia finita qui, in quanto il preside avrebbe intenzione di denunciare i due. A tal proposito, l’uomo ha dichiarato:
“Siamo consapevoli di essere, con alta probabilità, impopolari ma siamo anche convinti che la scuola debba recuperare l’aspetto della socializzazione e il rispetto dell’altro. Siamo anche consapevoli che il Majorana si è distinto sempre per il fatto di andare controcorrente e allora inizieremo la salita. Fidiamo nell’aiuto dei docenti ma soprattutto degli studenti che hanno davanti a loro una nuova sfida: quella di lasciare il mondo virtuale dei social fuori dalla scuola e adottare un nuovo stile, un modus operandi ispirato al dialogo con i coetanei, al dialogo con i grandi maestri del passato, i libri e al confronto con i maestri del presente, i propri insegnanti per la costruzione di un futuro fatto di autentiche conoscenze. La verità è che i regolamenti sono scritti ma le regole vanno interiorizzate”.
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