E’ stato assolto il professore di educazione fisica che, per punizione, aveva fatto inginocchiare una sua alunna durante l’ora della propria lezione in palestra. La ragazza, all’epoca dei fatti, non solo aveva rifiutato di eseguire un esercizio, ma aveva usato come giustificazione quella che lo stesso fosse stupido, e pertanto aveva deciso di non eseguirlo. Da allora sono passati ben 5 anni, e solo oggi si assiste all’epilogo, perlomeno giudiziario, di tale vicenda. Con l’assoluzione del professore con formula piena.
Professore fece inginocchiare alunna
Secondo quanto riportato dai giornali, infatti, il professore avrebbe fatto inginocchiare l’alunna non con l’intento di punirla o, peggio, umiliarla di fronte ai suoi compagni di classe. Secondo quanto è emerso, infatti, le avrebbe chiesto di inginocchiarsi per assumere la posizione da ostacolista. Che, per i non sportivi, significa poggiare un ginocchio a terra mantenendo l’altra gamba tesa verso dietro. Ed ancora, avrebbe fatto questo per spronare la ragazza, e non per farla vergognare o farla rimanere male, anzi. Voleva semplicemente che imparasse dai suoi errori.
Tanto che la ragazza sarebbe rimasta in posizione giusto qualche secondo, prima di rialzarsi per nulla turbata. Il professore all’epoca le porse anche le proprie scuse, ma evidentemente non furono sufficienti a far sì che la faccenda si chiudesse in maniera serena. Anzi, la madre della ragazza chiese alla scuola di prendere un provvedimento nei confronti dell’uomo. Cosa che però non avvenne.
Il professore è stato assolto
A distanza di 5 anni è arrivata finalmente la sentenza, che assolve Giacomo Contini, questo il nome del professore, dai reati a lui attribuiti. Significativa la dichiarazione rilasciata dall’avvocato Marco Mainini del foro di Milano, il quale ha espresso:
Se dovesse passare il messaggio che costituisce un illecito penale richiamare un’allieva per un comportamento ritenuto irrispettoso, ci troveremmo di fronte all’impossibilità materiale di educare i ragazzi nel loro percorso di crescita.”
Devono averla pensata come lui in tribunale, nel quale quanto contestato al professore è stato equiparato ad un mero metodo educativo dalla rilevanza penale inesistente. Non si trattò quindi di abuso di mezzi di correzione: quanto accaduto quel 10 novembre del 2017 nella palestra della scuola media Diotti di Casalmaggiore è stato semplicemente un richiamo, un tentativo di educare. A detta del professore, nell’ambito di un esercizio che prevedeva l’orientarsi all’interno della palestra sulla base di una cartina la ragazzina, in difficoltà, anziché chiedere aiuto al suo insegnante gli si rivolse con toni stizziti.
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