Non sono solo gli studenti che farebbero carte false pur di non andare a scuola per saltare quell’interrogazione per la quale non hanno studiato o quel compito in classe che tanto temono. Questa volta a simulare una malattia (più di una, per la verità) è stata una professoressa. Che adesso è indagata per truffa allo Stato. E, insieme a lei, i due medici che le hanno redatto i certificati medici necessari. Vediamo come si sono svolti i fatti.
Professoressa si finge malata per saltare la scuola
I tre sono tutti residenti a Reggio Calabria ed attualmente indagati dalla procura di Rimini che ha chiesto per loro il rinvio a giudizio. La docente è una trentenne calabrese che nel periodo intercorso tra il 2019 all’anno scolastico 2022 ha ricevuto diversi incarichi come supplente a tempo determinato in vari istituti siti nella provincia di Rimini.
Ma che in questi si sarebbe più volte assentata adducendo come scusa dei motivi di salute, supportati naturalmente da altrettante certificazioni mediche. Il tutto per avere una giustificazione valida per non presentarsi in cattedra. Peccato che le stesse fossero false. Due medici calabresi, infatti, le avrebbero redatto i certificati permettendole di temporeggiare senza perdere i diritti acquisiti. Ora sono indagati in concorso per truffa e falsi certificati.Che non sono pochi, ammontando a 35.
35 certificati falsi, indagati anche i medici
Tra le varie diagnosi una serie di malattie e disturbi non gravi ma idonei a giustificarne l’assenza. E di ogni tipo. Come ad esempio sindromi da vertigini, distorsioni alla caviglia, ascesso ai denti, mal di schiena. Ma non si sarebbero fermati a questi, ed avrebbero perfino osato con una gravissima insufficienza renale cronica. Ciò le ha permesso di potersi assentare da scuola per periodi molto lunghi, di mesi addirittura.
Ovviamente questa situazione non poteva passare inosservata ancora per molto. E difatti ha insospettito di chi dovere. Sono state avviate le opportune indagini della Guardia di Finanza di Rimini. Che si sono concluse con l’accertamento che la docente avrebbe truffato lo Stato per una somma di quasi 50mila euro. Somma derivante da tutti gli stipendi percepiti dalla stessa.
Non è rosea anche la situazione dei due medici, che prescrivendo persino terapie salvavita alla giovane professoressa sono stati rinviati a giudizio insieme a lei. Adesso si è in attesa dell’udienza preliminare, in programma per il 7 febbraio 2023.
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