Due ragazzini di 14 anni hanno portato rispettivamente un coltello ed una pistola a scuola. E’ successo in un istituto superiore di Verona, dove il primo ha pensato bene di estrarlo dallo zaino e mostrarlo ai suoi compagni. Il secondo ha fatto ben altro: ha puntato la pistola alla schiena di una studentessa. Non è un caso isolato quello che vede degli studenti portare in classe delle armi. Solo qualche settimana fa una professoressa era stata ferita a un’occhio da una pistola ad aria compressa che uno studente aveva fatto sparare in classe riprendendo il tutto con lo smartphone.
Studenti portano pistola e coltello a scuola
La notizia, che è stata riportata sul Tg Rai Veneto, è stata divulgata dalla madre di una ragazzina, che ha raccontato tutto a casa. Da lì alla redazione di una relazione da parte della dirigenza scolastica il passo è stato breve. Questa è stata presentata alle forze dell’ordine che ora indagano sul caso per fare chiarezza, e per individuare i responsabili e prendere i dovuti provvedimenti. I provvedimenti non stanno tardando ad arrivare. Nel servizio del Tgr Veneto David Di Michele, vicepresidente della Provincia di Verona, ha riferito come sia stata creata in città una sorta di task force – squadre aventi come scopo la prevenzione di episodi di questo genere – composta da uno psicologo, un mediatore e un rappresentante delle forze dell’ordine.
Il tutto al fine di infondere fiducia nei ragazzi, di indagare sugli eventuali motivi di disagio e naturalmente di aiutarli a superarli. Per diffondere anche un senso di legalità e per educare ai principi di quest’ultima, entreranno in classe anche le forze dell’ordine indossando le rispettive divise. L’obiettivo è sicuramente quello di riuscire a creare un dialogo costruttivo con gli studenti.
Come sono andati i fatti
I ragazzi hanno introdotto delle armi a scuola. Il possessore del coltello lo ha prima mostrato fuori dall’istituto, poi lo ha portato in classe. Il ragazzino che aveva con sé la pistola, invece, l’ha puntata contro la schiena di una sua compagna durante l’ora di lezione. Purtroppo, episodi come questo – seppur al di fuori della scuola – si sono moltiplicati negli ultimi mesi in città. Ciò a seguito di un blitz delle forze dell’ordine che ha di fatto sgominato una baby gang. Ciò ha portato all’esigenza, anche su proposta dei presidi, di creare queste squadre di professionisti che dovrebbero agire sulla prevenzione di tali episodi.
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