La situazione al ministero dell’Istruzione non è rosea. E non lo è dallo scorso aprile, ovvero da quando hanno iniziato a crearsi malumori per ciò che concerne la riforma dell’accesso alla professione per gli insegnanti di scuole medie e superiori presentata in consiglio unitamente alle nuove regole per la formazione in servizio dei docenti già assunti. Lo riconosce lo stesso ministro Bianchi, che l’ha definito “un momento delicato”. Al ministro dell’istruzione sono in molti a rimproverare che l’ultima riforma tentata, la Buona Scuola, abbia trovato uno scoglio proprio sulla questione dei docenti. E’ per questo che allo sciopero dei sindacati già previsto il 30 maggio, abbiano partecipato tutte le sigle sindacali. Si tratta della prima volta da quando si è insediato il governo Draghi. Ma Bianchi, forse per giustificare la scelta, ha dichiarato che tale ultima riforma sia voluta dalla Commissione europea, come scritto nel Pnrr.
Si dimette il consulente del ministro Bianchi
Ma non è il solo dato inaspettato in tutta questa vicenda. Ad aggravare la situazione già peraltro abbastanza compromessa sono intervenute le dimissioni del consulente per i rapporti con i sindacati e per la gestione del contratto, Mario Ricciardi, collaboratore di lunga data del Miur e professore di relazioni industriali. Il motivo? Il lavoro non corrispondeva all’atto di indirizzo che lui stesso aveva presentato ai sindacati ad inizio anno.
Ciò che Ricciardi ha principalmente lamentato è stato il fatto che i concetti di formazione e carriera debbano essere in parte regolati per legge e in parte facenti parte della materia contrattuale. E le regole del decreto presentato – gestito dal capo di gabinetto di Bianchi – non corrisponderebbero a quelle sulle quali il consulente aveva lavorato nei mesi scorsi. Alla difesa del lavoro del suo capo di gabinetto da parte di Bianchi, Ricciardi ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni.
La posizione di Bianchi sulla riforma
Una delle ultime dichiarazioni in merito rilasciate dal Ministro è stata raccolta in occasione del suo intervenuto all’Istituto statale di istruzione superiore ‘Giulio Natta’ di Bergamo per la presentazione del Patto fra scuole, realtà del territorio e università. Lo stesso ha dichiarato
“Oggi stiamo facendo le riforme del Pnrr abbiamo avviato la riforma che riguarda gli insegnanti, ora ci avviamo verso la riforma dell’orientamento e delle scuole tecniche professionali. Per queste riforme io non ho paura perché ho il modello chiaro delle scuole di Bergamo. Sono scuole che hanno la coscienza e l’umiltà di sapere che non possono fare da sole ma hanno bisogno di territorio e famiglie”.
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