Alla fine, l’Università del Salento ha preso una dura decisione nei confronti della docente di lingua e letteratura latina che era finita nel centro della tempesta per le accuse di vessazioni e umiliazioni ai danni degli studenti durante gli esami. Su richiesta della commissione di disciplina, il consiglio di amministrazione dell’ateneo ha deciso di sospendere la prof per quattro mesi con conseguente interruzione della sua retribuzione. Il provvedimento avrà inizio a partire dal prossimo 1 luglio. Ma come erano andate le cose?
Vessazioni agli studenti durante gli esami universitari
Il caso della professoressa Sabina Tuzzo, docente ordinaria di Letteratura e lingua latina presso l’Università del Salento, era finito sotto la luce dei riflettori lo scorso mese di febbraio, esattamente dopo la denuncia di presunte vessazioni riportate dagli studenti durante gli esami. Gli stessi avevano descritto quanto erano costretti a subire in una lettera indirizzata al rettore Fabio Pollice e alla ministra dell’Istruzione e della Ricerca, Anna Maria Bernini, alla quale anche l’associazione studentesca Udu, aveva segnalato la questione.
Molti studenti, infatti, si sentivano estremamente a disagio nel dover affrontare gli esami con questa docente. In seguito alla segnalazione, il rettore Fabio Pollice aveva avviato un’inchiesta interna per fare chiarezza sulla situazione. Ed è qui che si è giunti alla sua sospensione.
Sospesa la prof dell’Università del Salento per vessazioni agli studenti
Intervistata dal Corriere qualche mese fa, la professoressa aveva respinto ogni accusa di umiliazione nei confronti degli esaminandi. Le aveva perfino definite “infondate, offensive e diffamatorie”. A sostegno della propria posizione aveva sottolineato di aver sempre trattato gli studenti con estrema disponibilità e comprensione, offrendo il suo aiuto a coloro che dimostravano almeno un minimo di impegno e dedizione nello studio della sua materia.
La docente ha affermato di aver messo al primo posto sempre la propria professionalità non facendo mai mancare il massimo rispetto nei confronti di tutti gli studenti ai quali, infatti, era solita rivolgersi sempre con un formale “Lei”. La sua più grande motivazione, a sua detta, era quella di svolgere il dovere di insegnante con impegno e dedizione. Ancora di più considerando come avesse sulle spalle la grande responsabilità di formare gli insegnanti di domani.
Ma non deve essere giunto alla stessa conclusione il consiglio di amministrazione dell’università del Salento, che su richiesta della commissione di disciplina ha decretato la sospensione della donna dal suo incarico per ben 4 mesi.
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