Così come tante persone in tutto il mondo nell’ultimo biennio, ha perso una persona cara a causa del Covid. Si tratta della moglie, alla quale aveva promesso che avrebbe terminato il percorso di studi intrapreso oramai decenni fa. Ed è con tale motivazione che Vincenzo Lifrieri, 64enne originario di Spezzano Albanese (in provincia di Cosenza), ha deciso di sostenere la prima prova scritta di italiano agli esami di maturità presso l’istituto Galileo Galilei a Salerno.
Sostiene gli esami di maturità, la promessa alla moglie
Ma facciamo un passo indietro: è il 21 gennaio 2021 quando Tina, moglie di Vincenzo e maestra salernitana, viene a mancare dopo aver contratto il Covid. A lei l’uomo aveva fatto una promessa, concludere il percorso di studi che aveva lasciato incompiuto parecchi anni prima quando decise di non frequentare il quinto anno dell’indirizzo per ragionieri dando la precedenza al lavoro. Nonostante guadagnasse abbastanza, il cruccio di non essersi diplomato lo ha accompagnato per tutta la vita. L’uomo si è quindi dato da fare. Si è rimboccato le maniche e ha dapprima imparato ad usare Autocad – il programma familiare a geometri, architetti ed ingegneri, che permette la progettazione 2D e 3D assistita da computer, quindi ha studiato tantissimo per colmare le sue lacune. Grazie anche agli insegnamenti dei professori, e nonostante la non troppa dimestichezza con computer e dispositivi tecnologici per via dell’età, Vincenzo si è molto impegnato per mantenere la sua promessa, mettendo impegno e costanza nello studio.
“Non è mai troppo tardi per maturare competenze”
Questo è quello che Vincenzo vuole comunicare ai più giovani, ragazzi e ragazze che a Salerno, come nel resto d’Italia, abbandonano gli studi fin troppo presto. Ebbene, a loro il preside dell’istituto dice che “la scuola regala un orizzonte di senso che nessun lavoro col facile guadagno può dare”. E che non è mai troppo tardi per imparare. Si può continuare ad acquisire esperienza e competenze durante tutto il corso della vita.
Solo grazie a queste è possibile reinserirsi nel mondo economico e produttivo della società. Divenendo cittadini attivi e parte integrante dello sviluppo di questa (continua il preside). Che elogia anche la storia di Vincenzo come un modello da seguire per riprendere in mano il proprio futuro. A 64 anni si possono ancora conquistare numerosi traguardi, la vita non è certo finita. E Vincenzo ne è l’esempio lampante.
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