Spari contro professoressa: le parole di Luciana Littizzetto
Parole quelle usate da Luciana Littizzetto che sicuramente susciteranno molto scalpore. L’attrice comica ha un passato da professoressa di italiano e musica in alcuni istituti di Torino, per questo motivo ha deciso di commentare quanto accaduto qualche settimana fa in merito agli spari contro una docente on una pistola ad area compressa. “I ragazzi fiutano la debolezza. Non esiste una classe ingovernabile, esistono professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono. È anche colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire ai ragazzi che li ami, che sei lì perché ti piace, ti interessa veramente quello che pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa“, ha dichiarato Lucianina nel corso del programma radiofonico “La Bomba” andato in onda sabato scorso su Radio Deejay.
Spari contro professoressa: la polemica di Luciana Littizzetto
Le dichiarazioni rilasciate dalla Littizzetto hanno scatenato il caos e non sono piaciute né al Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, né a Matteo Salvini che ha pubblicato un post sul suo profilo Twitter: “Come si può pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro, avrebbe fatto meglio a tacere”.
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Spari contro professoressa: l’esperienza di Luciana Littizzetto
“C’erano delle classi particolarmente turbolente, tiravano gessetti, ma non ho mai pensato di denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia e della scuola e mi dicevo: o imparo a gestire le classi difficili o è meglio che cambi mestiere – ha concluso la Littizzetto in merito all’accaduto – Bisogna imparare ad avere a che fare con questi energumeni. Se sei debole, loro ci marciano tantissimo. Questo ci deve far riflettere. Sicuramente la docente non è riuscita a entrare in sintonia con gli studenti, scatenando questa aggressività, assolutamente da punire. Il bullizzare i professori c’è sempre stato, più il professore è debole e più questo saltava fuori. All’inizio anch’io ho fatto fatica. Poi mi sono chiesta: voglio fare questo mestiere? Sì, e allora devo fare io, devo conquistarli”.