Antonio Losavio è uno studente di Castellana Grotte, ha 23 anni e si è appena laureato in storia ottenendo il massimo dei voti. Ha conseguito un punteggio di 110 e lode con grande soddisfazione. Già, perché se laurearsi rimanendo nei tempi è una vittoria, per lui lo è anche di più date le difficoltà che la sindrome dalla quale è affetto comporta. Stiamo parlando dell’Asperger.
Antonio, affetto da Asperger, si laurea con 110 e lode
Antonio ha conseguito la laurea triennale all’Università di Bari. La passione per la storia si è insinuata in lui già al tempo dell’industriale. Durante gli anni delle scuole superiori aveva sviluppato un forte interesse per il campo umanistico. Questa passione si è poi indirizzata nei confronti della materia. Ad incuriosirlo particolarmente sono la rivoluzione industriale, il Risorgimento e la prima e seconda guerra mondiale.
Credo che studiare il passato aiuti a costruire un futuro migliore ed è anche importante attraversare le epoche precedenti attraverso le fonti arrivate a noi nel corso di centinaia e migliaia di anni”.
Ha dichiarato in sede di intervista a La Repubblica
Il ragazzo ha anche detto di amare lo studio e di aver fatto amicizia con diverse persone nel corso dei quattro anni di studi universitari. Ha preferito, tra quelli che ha seguito, “i corsi di letteratura italiana contemporanea, di storia medievale, moderna e contemporanea, così come quella greca e romana, ma anche storia del cinema.”
Il suo ottimo risultato potrà essere di stimolo e incoraggiamento per molte persone affette da Asperger. Almeno è ciò che il ragazzo si augura. “Bisogna lottare ed essere curiosi per potersi spingere lontano”.
Adesso lo aspetta la magistrale in scienze e documentazione storica. E, magari, la professione di insegnante. O anche quella di bibliotecario o ricercatore storico. Ma c’è tempo per decidere.
Cos’è la Sindrome di Asperger
Ma cos’è la Sindrome di Asperger, e come influisce sulla vita sociale e non di una persona? Si tratta di un disturbo dello sviluppo dello spettro autistico che colpisce l’interazione sociale reciproca, la comunicazione verbale e non verbale (poche espressioni facciali ad esempio), la resistenza ad accettare il cambiamento, l’inflessibilità di pensiero. Ma anche difficoltà nel lavoro di squadra, a comprendere il mondo mentale degli altri. E pochi e quasi ossessivi campi di interesse. Tale anomalo funzionamento del sistema nervoso centrale può avere cause genetiche e ambientali.
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